"La distruzione del paesaggio è per me un lutto terribile. Bisogna indignarsi e fermare lo scempio che vede ogni area verde rimasta come un’area da edificare". (Andrea Zanzotto)

venerdì 30 dicembre 2011

Acqua di tutti, acqua per tutti!

Ecco il testo della mozione che abbiamo presentato ieri sera al consiglio comunale di Battaglia per l'applicazione della volontà popolare espressa nei fantastici(per noi) referendum del giugno scorso. APPROVATA  ALL'UNANIMITA'!

MOZIONE



Oggetto: il Consiglio Comunale  di Battaglia Terme chiede il rispetto della volontà popolare espressa nel II° quesito referendario del 12 e 13 giugno 2011                    


                                                                                                                                
Il Consiglio Comunale di Battaglia Terme

                                                                 premesso che:
in data 12 e 13 giugno 2011 l'art. 154 del d.lgs. n. 152 del 2006 è stato parzialmente abrogato con un referendum popolare, con la cancellazione, tra i componenti della tariffa del sistema idrico integrato, della “remunerazione del capitale investito” ;
nel nostro comune, 2000 cittadini, pari al 95,19%  dei votanti, ha votato SI al II° Quesito Referendario, chiedendo che venga rimossa dal computo della tariffa, la quota relativa alla remunerazione del capitale investito;   
la Corte costituzionale con la sentenza n. 26 del 2011, con la quale ha dichiarato costituzionalmente ammissibile il quesito referendario, ha chiarito che l'esito di questa abrogazione è direttamente applicabile, per cui la disposizione come risultante dall'abrogazione referendaria è immediatamente operativa e non serve attendere alcun intervento legislativo;
che l'esito abrogativo si è già prodotto in quanto il risultato referendario è stato sancito con  il Decreto del Presidente della Repubblica 18 Luglio 2011, n. 116 pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 167 del 20 Luglio 2011;
che i cittadini attendono che le autorità competenti diano piena, corretta e tempestiva esecuzione al referendum abrogativo;

                                                                       chiede
al Sindaco e alla Giunta di attivarsi formalmente affinchè tale argomento venga affrontato e vengano messe in atto tutte le procedure per la riduzione immediata della tariffa del sistema idrico integrato, così come richiesto dai cittadini del nostro Paese, della nostra Provincia e del nostro Comune;
                                                                       invita
il Sindaco, rappresentante del nostro Comune nell’assemblea dell'AATO Brenta, ad esprimere in tale sede la richiesta che si arrivi alla riduzione immediata della tariffa.




                                                                                         
                                                                                                   “Progetto Democratico”
                                                                                               Consigliere Rizzo Massimo

sabato 24 dicembre 2011

ea bienae sul canae presenta:

Tanti auguri(speremo ben)

Buon Natale
Quest'anno la vetrina è dedicata al consumo del suolo in italia e alla colata di cemento che sta soffocando il nostro Veneto.(Cemento 120x120x140, 2 metri di prato, nastro rosso e letterina di natale)

Dossier WWF sul consumo del suolo in Italia :” Dal 1956 al 2001 la superficie urbanizzata del nostro Paese è aumentata del 500%... il consumo di suolo ha viaggiato a ritmo di 244mila ettari l’anno… ogni giorno in Italia vengono cementificati 161 ettari di terreno.”(Un campo da calcio è circa 0,7 ettari)
Rapporto ISTAT: “Nel periodo 1995-2006 i Comuni italiani hanno rilasciato in media permessi di costruire per 3,1miliardi di metricubi, pari a oltre 261milioni di metricubi l’anno.”
Dati ISTAT: il consumo di suolo dal 1995 al 2006 ha raggiunto la cifra record di 750mila ettari, poco meno della superficie dell’Umbria.(dati sottostimati perché non comprendono le costruzioni abusive.)
Rapporto ISTAT: ogni anno si costruiscono mediamente 22,3metricubi per abitante,con punte fino a 35,2metricubi l’anno per abitante nelle regioni del nord-est.
Dati ISTAT: tra il 1990 e il 2005 la superficie agricola utilizzata in Italia si è ridotta di 3milioni e 663mila ettari, un’area più vasta della somma di Lazio e Abruzzo.
Rapporto ISPRA : L’uso del territorio non sempre rispettoso delle sue vocazioni naturali ha generato negli ultimi sette anni danni per almeno 5miliardi di euro.

Consumo di cemento pro capite dal 1989 al 2010

Linea rosa-Veneto Linea gialla-Spagna Linea viola -Germania Linea azzurra-Francia Linea verde-Italia


I danni al paesaggio ci colpiscono tutti, come individui e come collettività. Uccidono la memoria storica, feriscono la nostra salute fisica e mentale, offendono i diritti delle generazioni future. L'ambiente è devastato impunemente ogni giorno, il pubblico interesse calpestato per il profitto di pochi. Le leggi che dovrebbero proteggerci sono dominate da un paralizzante 'fuoco amico' fra poteri pubblici, dai conflitti di competenza fra Stato e Regioni. Ma in questo labirinto è necessario trovare la strada: perché l'apatia dei cittadini è la migliore alleata dei predatori senza scrupoli. È necessario un nuovo discorso sul paesaggio, che analizzi le radici etiche e giuridiche della tradizione italiana di tutela, ma anche le ragioni del suo logoramento. Per non farci sentire fuori luogo nello spazio in cui viviamo, ma capaci di reagire al saccheggio del territorio facendo mente locale. La qualità del paesaggio e dell'ambiente non è un lusso, è una necessità, è il miglior investimento sul nostro futuro. Non può essere svenduta a nessun prezzo. Contro la colpevole inerzia di troppi politici, è necessaria una forte azione popolare che rimetta sul tappeto il tema del bene comune come fondamento della democrazia, della libertà, della legalità, dell'uguaglianza. Per rivendicare la priorità del pubblico interesse, i legami di solidarietà che sono il cuore e il lievito della nostra Costituzione.(Salvatore Settis: Paesaggio, costituzione, cemento -Einaudi)

 

venerdì 23 dicembre 2011

Il Parco Colli Euganei contro il centro commerciale

Questa è la mozione approvata all'unanimità:


Mozione ad oggetto il nuovo insediamento commerciale previsto in Comune di Due Carrare.


VISTA la Deliberazione di Consiglio Comunale n. 22 del 01/07/2011, in allegato, ad oggetto “Nuovo insediamento commerciale previsto in comune di Due Carrare. Approvazione mozione”, con cui l’Amministrazione di Battaglia Terme ha manifestato netta contrarietà alla realizzazione del nuovo insediamento commerciale previsto in comune di Due Carrare in prossimità dell’uscita “Terme Euganee” dell’autostrada A13 Bologna-Padova;
CONSIDERATO  che anche altri consigli comunali hanno aderito all’iniziativa del Comune di Battaglia Terme
RITENUTO di condividere le motivazioni  espresse  in particolare per quanto attiene l’impatto ambientale e paesaggistico che un intervento di simili dimensioni avrebbe sull’area dei Colli Euganei;
CONSIDERATO che l’Ente Parco debba intervenire, per quanto di propria competenza, nella disciplina delle aree pre-parco in collaborazione con i comuni contermini valorizzando in particolare le emergenze architettoniche e le unità di paesaggio così come definite dal Piano Ambientale;
RICHIAMATO in particolare che stando alla scheda dell'Unità di Paesaggio del Piano Ambientale denominata “Cataio” “il complesso della villa domina l'intera Unità di Paesaggio e costituisce fulcro da grande distanza, con asse principale da est (innesto all'autostrada)” e che pertanto questa relazione viene indicata nella scheda stessa come “relazione da conservare”, classificazione che sulla base della “prescrizione” del punto a3) del comma 5 dell'art. 17 delle Norme di attuazione del PA comporta il “divieto della costruzione o dell'ampliamento di edifici, manufatti, barriere vegetali od elementi d'arredo urbano o stradale che possono intercettarle o precluderle”;

Per quanto sopra richiamato si propone al Consiglio di aderire alla mozione proposta dal Consiglio Comunale di Battaglia Terme, richiamata nelle premesse. 


giovedì 22 dicembre 2011

Centro commerciale Due Carrare

Oggi, giovedì 22, alle 16,30 c'è il consiglio esecutivo del Parco Colli Euganei.
Il quarto punto all'ordine del giorno è:

MOZIONE AD OGGETTO IL NUOVO INSEDIAMENTO COMMERCIALE PREVISTO IN COMUNE DI DUE CARRARE!

mercoledì 21 dicembre 2011

I CEMENTIFICI ALL'ATTENZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA



I LIMITI DI EMISSIONE DEI CEMENTIFICI E LA PARTICOLARITA' DELLA SITUAZIONE DELLA BASSA PADOVANA, POSTI ALL'ATTENZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA

I Comitati "E NOI?" e "Lasciateci respirare" esprimono un pubblico ringraziamento ad Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV, che con l'interrogazione parlamentare alla Commissione europea, ha portato all'attenzione di questo organismo Comunitario l'incredibile anomalia della disparità dei limiti di emissione tra cementifici ed inceneritori, per gli stessi inquinanti. Il ringraziamento è dovuto anche al fatto di aver evidenziato la criticità della situazione nella bassa padovana, dove sono presenti 3 cementifici nel raggio di 5 KM, segnalando le lacune normative che non tengono in considerazione la loro vicinanza (quindi l'effetto cumulativo degli inquinanti emessi), la distanza dalle zone abitate e la loro collocazione all’interno di territori protetti, come dovrebbe essere quello del Parco dei Colli Euganei.




Comunicato stampa 19 dicembre 2011

Cementifici, l'Ue abbassi i limiti di emissioni

Ad Este e Monselice (PD) ci sono tre cementifici in un raggio di 5 km. Zanoni (IdV) chiede alla Commissione europea di rivedere i limiti di emissioni (addirittura più alti degli inceneritori). “Considerare anche l'effetto cumulativo degli inquinanti e la vicinanza a centri abitati

L'Ue deve abbassare i limiti di emissioni dei cementifici che immettono in atmosfera quantità enormi di inquinanti e per i quali oggi esistono limiti addirittura più permissivi che per gli inceneritori”. Lo chiede Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV, con un'interrogazione parlamentare alla Commissione europea. “Nei Comuni di Este e Monselice, in provincia di Padova, c'è una situazione paradossale: in un raggio di 5 km e all’interno del Parco Regionale dei Colli sono in funzione ben tre cementifici”.

Zanoni chiede alla Commissione di rivedere i limiti previsti dalla direttiva IPPC (2008/1/CE) nell'ordine di polveri totali 30 mg/Nm3, biossido di zolfo 600 mg/Nme ossido di azoto 1.800 mg /Nm3Si tratta di limiti ben più alti rispetto ai già nocivi ed altamente inquinanti inceneritori. “In queste strutture spesso viene bruciato di tutto – spiega Zanoni – senza considerare il fatto che il Parco rientra nei siti di interesse comunitario previsti dalla rete ecologica delle zone protette di Natura 2000, nonostante il suo Piano ambientale definisce i cementifici incompatibili con le finalità del Parco, sollecitandone la riconversione o la delocalizzazione”.

Purtroppo la Provincia di Padova ha espresso parere favorevole sul rinnovamento dello stabilimento di Italcementi di Monselice – prosegue l'Eurodeputato – decisione che ne prolungherebbe l’attività per altri 30 anni”. Il Tar del Veneto ne ha riconosciuto il contrasto con il Piano Ambientale e adesso siamo in attesa del Consiglio di Stato che si pronuncerà il 17 gennaio. “Sta di fatto che a causa dell’elevato inquinamento, il "Piano di Tutela e risanamento dell'Atmosfera" ha collocato i comuni di Este e Monselice in "zona A", ovvero area da risanare”, continua Zanoni.

Secondo il leader ambientalista, all'origine di tutto c'è “la macroscopica ed incomprensibile diversità dei limiti di emissione tra cementifici e altre strutture altamente nocive come gli inceneritori per gli stessi inquinanti pericolosi per la salute”. Per questo Zanoni chiede alla Commissione di abbassare i limiti di emissione dei cementifici tenendo anche in considerazione la loro vicinanza (quindi l'effetto cumulativo degli inquinanti emessi), la distanza dalle zone abitate e la loro collocazione all’interno di territori protetti.

L'Ue deve prendere le misure necessarie per salvaguardare la salute dei cittadini, ad Este e Monselice come in tutta Europa”, conclude Zanoni.

Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni
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Tel (Italia) +39 0422 59 11 19
Twitter Andrea_Zanoni

lunedì 19 dicembre 2011

Consiglio Comunale Due Carrare 06/10/2011 sulla C&C

Forse Saprete che per la terza volta Striscia La Notizia si è occupata della C&C, su richiesta del nostro gruppo. Da oggi e nei prossimi giorni pubblicheremo varie cose, di varia provenienza, di tempi diversi. Infatti è da 10 anni che ci occupiamo di questo problema, che pensiamo sia il primo, gigantesco, pericoloso problema per la salute delle 15000 persone che vivono e lavorano nel nostro territorio.
Mozione su Ditta C.&C. approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale Due Carrare del 06.10.2011
52.000 TONN. DI RIFIUTI TOSSICI E CANCEROGENI SONO ABBANDONATI DAL 2004 IN STRUTTURE FATISCENTI
La C&C è una fabbrica, ospitata nei magazzini della ex Magrini-Galileo fin dagli anni 90 e presi in locazione dalla società CEDRO Srl .
La sua attività inizia con lo scopo di produrre elementi prefabbricati in calcestruzzo, ricavati riciclando gli scarti provenienti dagli alto forni di Marghera e da altri materiali provenienti sempre dalla stessa zona e per i quali, stante le analisi e le certificazioni correlate, era possibile un loro recupero. Successivamente nel 2002, abbandonata la produzione di elementi prefabbricati in calcestruzzo, (attività che poi si è scoperto essere stata una iniziale copertura per le altre attività illecite esercitate dalla società) si è passati allo stoccaggio del materiale di rifiuto riempiendo, non solo il capannone, ma anche l’intera area scoperta circostante il capannone stesso.
La C&C si è limitata infatti a stoccare il materiale tossico e cancerogeno e a rivenderlo senza inertizzarlo come chiaramente doveva essere fatto. Per le gravi irregolarità, riscontrate nei processi produttivi di trasformazione, ha quindi collezionato una serie di diffide da parte della Provincia di Padova e da ultimo è stata messa sotto sequestro dalla Magistratura nel febbraio 2005, nell'ambito di un'inchiesta per traffico di rifiuti tossici condotta dal Corpo Forestale dello stato.
Nel frattempo, ad opera della Provincia di Padova, è stata conclusa la bonifica dell’area scoperta esterna al capannone ed è in atto la caratterizzazione degli eventuali inquinamenti della falda attraverso una serie di carotaggi. Attualmente il capannone contiene, stoccati in modo molto approssimativo e senza adeguata sicurezza, circa 52.000 tonnellate di rifiuti tossici e cancerogeni costituendo una vera bomba ecologica, a detta della Magistratura, che minaccia la nostra salute essendo senza dubbio il problema più grave del nostro territorio.
I magazzini che ospitano i rifiuti della C&C si trovano in territorio di Pernumia, ma ai confini con Battaglia Terme e Due Carrare, a pochi passi dal canale Vigenzone e quindi anche dal nostro quartiere di Chiodare. La capacità inquinante della fabbrica va però molto al di là dei quartieri che si trovano nei suoi pressi: l'inquinamento non ha confini e può propagarsi attraverso l'aria, le acque di falda, la catena alimentare. Il problema interessa pienamente i tre comuni, e oltre. Infatti vi è un continuo rischio di contaminazione dell'aria, del suolo e delle falde idriche.
Esiste inoltre un forte rischio di incidente industriale: rischio di incendio (nel maggio 2007 si è già verificato); rischio alluvione, visto che il vicinissimo Vigenzone ha superato livelli di guardia molto alti durante le piene di novembre e dicembre 2010 e di marzo 2011; rischio tromba d’aria, che scoperchierebbe la struttura e disperderebbe il materiale in un territorio infinitamente esteso.

Da recenti sopralluoghi, eseguiti da funzionari della Provincia di Padova, si è constatato che i capannoni in oggetto presentano crepe e bombature dovute alla spinta esercitata dagli enormi cumuli di rifiuti stoccati all’interno. Si sono evidenziate inoltre infiltrazioni di acque meteoriche dovute al pessimo stato di
conservazione del tetto. Lo stato generale dei capannoni e’ estremamente precario e sicuramente non garantisce la benché minima sicurezza ai rifiuti stoccati al proprio interno. Chiediamo pertanto e con forza la completa bonifica dell'area, per la quale servono circa 13 milioni di euro, secondo gli esperti.
COSA SI TROVA NELLE 52 000 TONNELLATE DI RIFIUTI ABBANDONATI NELLA C&C? Dalle analisi dell’ARPAV (2007) risulta che nei fanghi vi siano sostanze tossiche e cancerogene in quantità superiori alla norma, come piombo, mercurio e cadmio. Inoltre le falde che si trovano sotto lo stabilimento potrebbero risultare contaminate. Dalle analisi della società T.E.S.I. Engineering s.r.l. di Cinto Euganeo, che ha condotto la caratterizzazione dei rifiuti abbandonati all’interno dei capannoni (29/11/2007) secondo le modalità e i criteri definiti dalla Provincia, risulta che 2/3 dei rifiuti possono essere classificati come RIFIUTI PERICOLOSI per la presenza abbondante di idrocarburi in misura superiore a 1.000 mg/kg, di cromo, nichel e rame.
Il grave pericolo alla salute dei cittadini, del territorio potenzialmente interessato a tale emergenza,è stato in più occasioni evidenziato con delibere dei consigli comunali, interessamento degli organi di stampa e incontri pubblici con esperti .La situazione però rimane praticamente immobilizzata da tempo e tale consapevolezza si sta facendo strada nella cittadinanza che prova un profondo senso di impotenza e chiede alle istituzioni di esperire tutte le possibili iniziative al fine di adottare strategie atte alla completa soluzione di tale drammatica situazione.
Pertanto il Consiglio Comunale di Due Carrare, cosciente di tale situazione e nella logica della condivisione sia a livello locale con i comuni di Pernumia e Battaglia Terme , sia con le istituzioni superiori quali la Provincia , la Regione ed il Ministero dell’Ambiente , impegna l’Amministrazione Comunale a promuovere tutte le iniziative possibili al fine di addivenire ad una concreta ed immediata soluzione del grave problema costituito dallo stoccaggio di circa 52.00 tonnellate di rifiuti tossici e nocivi presso i capannoni C&C in comune di Pernumia.
L’Ordine del Giorno è stato inviato ai Comuni di Pernumia e Battaglia Terme, a tutti i Deputati e Senatori della Provincia di Padova, al Ministero dell’ambiente, ai consiglieri Regionali e Provinciali, all’Arpav, alla Procura della repubblica e alla Prefettura di Padova, all’AULSS17, alla Regione Veneto, alla stazione dei carabinieri di Battaglia Terme.

venerdì 16 dicembre 2011

STRISCIA LA NOTIZIA torna alla C&C

Appuntamento con Moreno Morello e la troupe di Striscia la notizia, domani SABATO 17 DICEMBRE alle ore 14/14,30 davanti ai cancelli della C&C di Pernumia(Al cimitero di Battaglia, per capirsi). Vi aspettiamo numerosi! 
L'anno prossimo saranno 10 anni che i rifiuti della C&C sono pericolosamente stoccati nella fabbrica e per la terza volta LAVespa coinvolge Striscia la Notizia.

martedì 13 dicembre 2011

repetita iuvant

Domenica 18 dicembre con partenza da Battaglia Terme 


l'associazione Totem di Este organizza:



Traversata Trasversa 2011

Domenica 18 dicembre il sole sorge alle ore 7:33 e tramonta alle ore 16:41, avremo quindi circa 9 ore di luce invernale per camminare (il solstizio reale sarà mercoledì 22 dicembre).

- Il percorso si calcola sull’ordine dei 18/20 Km;
- Partenza con la prima luce verso le ore 7:30;
- 1 ora circa dalla partenza alla croce del monte Ceva;
- 1 ora circa dalla cima del monte Ceva alla “Faustina” di Paolo Gobbi (sosta); 
- 1 ora circa fino al Piccolo Marte;
- 1 ora circa fino al Rifugio del Rua (sosta);
- 1 ora fino al Passo del Roccolo (sosta); 
- 1/2 ora fino a casa Brombolina;
- 1/2 ora fino al Laghizzolo;
- 20 min fino all'asfalto di via San Silvestro;
- 40 min fino all'Agriturismo Bacco e Arianna.

In totale si tratta di circa 8/9 ore di cammino, soste comprese.
Pertanto saremo da Bacco e Arianna, verso le 16:30, dove ci sarà la possibilità di ristorarsi in allegra compagnia.
Per il recupero dei mezzi lasciati a Battaglia Terme i camminanti dovranno organizzarsi autonomamente. 
Per chi fosse impossibilitato, sarà possibile prenotare un passaggio chiamando il numero 328 4070488.
Come sempre, la Traversata si farà con qualsiasi condizione meteorologica.

Dopo la Traversata dal Solstizio d'Estate quella del Solstizio d'Inverno.
Dal Sole trionfante nel suo giorno più lungo al giorno più corto, carico di attese e misteri, per un'altra giornata aspettando il Sole Nuovo.

Seguiremo il Sole, attraversando i colli Euganei di traverso, da Est ad Overst, camminando sulle creste centrali che dal Ceva si articolano fino al Rua, salgono al fianco nord del Venda e calano sui dolci vigneti di Cortelà e Boccon.

Un cammino ancora una volta lento ma tenace, curioso di meraviglie, che si svolgerà su un percorso severo, con rocce e sassi, tratti stretti e scivolosi, da farsi magari in compagnia del gelo, o della neve o della pioggia. Pur nella tradizionale solidarietà dei camminanti, in queste condizioni, ognuno sarà responsabile di se stesso.




Per ulteriori informazioni e visionare il tragitto scaricare il pdf:

Per informazioni:
Paolo / t. 328 4070488 / pvenco @ gmail . com
associazionetotem.blogspot.com

lunedì 12 dicembre 2011

Incontro sul Parco dei Colli Euganei stasera a Valle San Giorgio

Come saprete il Parco Colli Euganei, dopo le dimissioni del battagliense Simone Borile, ha un nuovo presidente e un nuovo esecutivo. E' cambiata anche la composizione partitica dell'esecutivo stesso con l'ingresso di rappresentanti dell'opposizione. Vi proponiamo qui il programma del nuovo esecutivo e l'invito che ci viene fatto da Antonella Buson.

Vi proponiamo la lettura del programma e di partecipare all'incontro per portare le istanze, anche di chi non abita nel territorio del parco ma si trova a vivere emergenze ambientali che possono inficiare l'esistenza di un'area che va protetta e salvaguardata.


A voi

Per esaminare e discutere insieme il Programma presentato e per raccogliere le vostre osservazioni e i Vostri preziosi consigli , Vi proponiamo un incontro, allargato come sempre ai Consiglieri, ai gruppi e ai cittadini dell'area di centro sinistra dei Comuni del Parco Colli e alle associazioni ambientaliste.


VI ASPETTIAMO


LUNEDI 12 DICEMBRE 2011 ALLE ORE 20,45 PRESSO VILLA MANTUA BENAVIDES A VALLE SAN GIORGIO DI BAONE




Ecco il documento programmatico

PER IL RILANCIO DEL PARCO
Premessa
Non si può non partire dalla crisi in cui versa il Parco Colli, solo così si può spiegare la necessità di un rinnovato impegno trasversale per cercare di salvare una Istituzione che riteniamo possa essere ancora di grande utilità per il territorio dei Colli Euganei e i suoi abitanti.

Va ripreso un disegno di tutela e valorizzazione che aveva dato vita alla legge istitutiva del Parco Colli Euganei, primo Parco della Regione Veneto.
Ed è per questo che c’è la necessità dell’apporto di tutte le forze presenti nel territorio, senza più distinzioni tra maggioranza ed opposizione, per attuare un programma di rinascita del Parco Colli Euganei.
In questo periodo gli Enti pubblici territoriali, e tra questi il Parco Colli, stanno vivendo un difficile momento in relazione alle possibilità offerte dai bilanci pubblici e dalla sempre minore possibilità di canali di finanziamento di opere e servizi.
La Regione Veneto ha recentemente attuato forti tagli ai trasferimenti, nella più generale ottica di contenimento dei costi,con ripercussioni dirette sull’operatività dell’Ente, anche cantieristica.


Per questo è ipotizzabile un percorso difficile per il prossimo quinquennio di governo dell’Ente con la necessità di una rivisitazione delle precedenti potenzialità, avendo cura di evidenziare ed ampliare tutte le aree di eccellenza e di autofinanziamento e ridurre i costi generali.
Inoltre riteniamo che si debba sviluppare un rinnovato impegno per riannodare i fili di un collegamento con il territorio e con i Comuni che nel tempo si è affievolito, e con le Associazioni di categoria e le Associazioni Ambientaliste.
Crediamo si debba esprimere fin dall’inizio la ferma volontà di essere parte attiva e partecipe di qualsiasi ipotesi di modifica delle norme che regolano il Parco Colli. Il territorio deve essere preventivamente coinvolto per qualsiasi riforma della legge istitutiva e della normativa che regola la vita del Parco. Da parte nostra c’è la piena disponibilità ad istaurare un dialogo sereno e costruttivo per addivenire ad azioni condivise per la soluzione di eventuali problematiche e per migliorare le prestazioni del Parco nel raggiungimento degli obiettivi fissati dalla legge.

Partecipazione e trasparenza.

Se vogliamo rendere il Parco un Ente compreso e vicino ai Comuni e alla popolazione dobbiamo lavorare affinché sia favorita la partecipazione più ampia agli obiettivi programmatici del Parco Colli.

A tal fine si ritiene di :

rilanciare e valorizzare il ruolo della Consulta, così come previsto dalla legge istitutiva. La riattivazione della Consulta non deve essere solo formale ma deve esplicitarsi in un intenso lavoro di dialogo e coinvolgimento di tutto il tessuto associativo presente nel territorio dei 15 Comuni che compongono il Parco Colli nella programmazione dell’Ente.

Il Comitato Esecutivo si impegna annualmente a relazionare alle Amministrazioni Comunali sulla attività svolta e sulle problematiche riscontrate in modo che i Consigli Comunali siano informati sulla situazione dell’Ente e sul lavoro svolto.

Annualmente si informerà il Consiglio e i Comuni sul numero e tipologia delle pratiche inviate alla Commissione Tecnica, durata media dell’iter, numero dei progetti respinti e motivazioni prevalenti, eventuali criticità ricorrenti al fine di rendere i passaggi burocratici più efficienti ed efficaci per ottenere il minimo disagio per i cittadini.

Istituire, con la dovuta risonanza, un premio-segnalazione annuale per gli interventi giudicati più meritevoli dal punto di vista ambientale almeno nel settore dei recuperi, delle attività e dei servizi di accoglienza.


Le unità di paesaggio e il Piano Ambientale

La base su cui poggia tutto il Piano Ambientale è costituita dalle cosiddette “Unità di paesaggio”. Si tratta di uno strumento di fondamentale importanza teorica e pratica. Consiste nella suddivisione del territorio in aree aventi caratteristiche paesaggistiche in qualche modo omogenee. Ne vengono individuate 26: ciascuna di esse è oggetto di uno studio dettagliato che ne mette in evidenza sia gli elementi paesaggistici più peculiari che le situazioni critiche che richiedono interventi di ricomposizione e di recupero. E’ da queste analisi e dalle relative schede grafiche che sostanzialmente derivano le indicazioni di “vincoli” da rispettare, ma anche di progetti di recupero e di restauro urbanistico e ambientale da costruire.
Questa impostazione va salvata e va valorizzata, ne va diffusa e favorita la conoscenza (invero al momento quasi inesistente); certamente ne va nel contempo verificata e aggiornata la traduzione nelle indicazioni di dettaglio.
Va riaffermata la necessità di una regia sovracomunale. In questo senso si ritiene cha il Piano Ambientale non debba essere “cestinato” ma più opportunamente aggiornato e valorizzato in tutte quelle parti che disegnano uno sviluppo, anche economico, legato alle finalità previste dalla legge istitutiva.
Il Piano Ambientale, approvato definitivamente dalla Regione nel 1998, sarà  rivisitato dove necessario con l’esclusiva finalità di un normale aggiornamento dopo 13 anni di vita e dopo l’entrata in vigore di nuove normative (esempio L.R. 11/2004).
C’è anche la necessità di fissare tempi certi nell’iter di approvazione degli strumenti di programmazione. A questo proposito l’Ente dovrà farsi parte attiva per la realizzazione con gli altri Enti di accordi che prevedano il rispetto dei tempi preventivamente concordati. In questo senso il Comitato Esecutivo si impegna a realizzare un percorso con la Regione per addivenire entro sei mesi a procedure e a tempi certi a garanzia dei cittadini del nostro territorio.



Le regole

Queste sono secondo noi  le regole che stanno alla base del PA. Regole che ci auguriamo siano  da tutti condivise:

nelle zone a bosco non si costruisce;
nelle zone agricole si realizzano nuovi interventi  solo in funzione di chi effettivamente svolge attività agricola, considerando l’aspetto produttivo, ma anche quello legato alla sostenibilità del paesaggio  che del resto costituisce anche un “prodotto” di qualità in più da “vendere”, una opportunità anche economica;
i beni culturali, presenti in modo così diffuso sul territorio, vanno salvati col loro contesto;
le espansioni dei centri abitati vanno previste in funzione dello sviluppo naturale degli stessi, e non sulla base di una offerta di mercato di aree fabbricabili;
le nuove attività produttive non vanno disseminate sul territorio, ma concentrate in aree prevalentemente ai margini interni/esterni del Parco e che siano adeguatamente dotate delle infrastrutture e dei servizi necessari;
vanno gradualmente allontanate le attività incompatibili presenti ;
va contenuto l’incremento dell’uso dell’auto incentivando e favorendo , anche ai fini turistici, tutte le modalità di spostamento alternative (mezzi pubblici, bici, barca, cavallo, rete di sentieri …) e valorizzando la carta europea del turismo sostenibile di cui il Parco si dotando.



I progetti 

Il PA prevede tutta una serie  di indicazioni progettuali finalizzate alla promozione e alla  valorizzazione del territorio: le si trova  indicate al Titolo IV° intitolato: “norme per progetti” . Si tratta dei 10 “progetti tematici” (art. 34), dei 6 “progetti integrati” (art. 35) e dei 16 “progetti unitari” (art. 36). 
E' con questi progetti, che evidentemente anche questi andrebbero rivisitati e in parte aggiornati e arricchiti con altri,  che si potrebbero costruire le strategie per delle concrete politiche che prevedano efficaci, coordinate misure di valorizzazione di quei beni per i quali sono state introdotte regole di protezione.
Per due dei progetti tematici, i progetti relativi ai cementifici e alle antenne, la priorità è fissata dalla stessa legge istitutiva.

Per i cementifici  l’Ente si attiverà per realizzare accordi di programma con la Regione, con i soggetti pubblici competenti e con le parti sociali per il coordinamento delle azioni di contenimento dell’impatto ambientale e paesistico e per concertare, con le aziende stesse, strategie di adeguamento, ed eventuale riconversione e/o rilocalizzazione delle attività e degli impianti, ai sensi dell’arti. 19, comma 3 delle NTA del P.A..
 In ogni caso gli interventi eccedenti la manutenzione e l’adeguamento degli impianti e delle strutture e le ristrutturazioni interne, sono subordinati alla stipula di apposite convenzioni, con la partecipazione dell’Ente Parco e dei Comuni interessati, che definiscano in particolare: 
-a) le modalità e i tempi di prosecuzione dell’attività, con particolare riguardo per il traffico indotto 
-b) le modalità e i tempi delle eventuali dismissioni, nonché delle condizioni di riuso dei sedimi e dei fabbricati, da verificare nell’ambito degli strumenti urbanistici locali, secondo le indicazioni del P.A.
-c) i programmi di investimento, di riassorbimento occupazionale e di eventuale rilocalizzazione in aree esterne”.


Per le antenne si sta portando a compimento il Protocollo firmato con la Regione e il Comune di Baone per il risananamento ambientale del Monte Cero, procedendo alla razionalizzazione degli impianti esistenti, risolvendo una delle situazioni più degradate dei Colli Euganei abbattendo alla fine tutti i tralicci abusivi.
L’attuazione del Protocollo e dell’Accordo con il Comune è a buon punto. Si tratta di portare a compimento e concludere il valido percorso iniziato. 


Per quanto riguarda più specificamente i progetti di valorizzazione, particolare rilievo lo assumono il Progetto agricoltura e il Progetto Ville, che per vari aspetti possono intrecciarsi tra loro.
Il primo è già stato elaborato positivamente e va sostenuto. Si tratta ora, a nostro avviso, di favorire un maggior sviluppo dell'agricoltura biologica e di assicurare al settore agricolo  gli aiuti necessari cercando vari canali di finanziamento, ove previsti,  da provvedimenti della Comunità europea, dai fondi GAL, da normative regionali e statali.

Per quanto concerne il Progetto Ville si tratta di uno dei progetti di maggior interesse per quanto riguarda la valorizzazione culturale e turistica di un territorio come quello dei Colli per il quale ville e beni storico-culturali collegati rappresentano una realtà di straordinario rilievo.
Vi è anche l'opportunità di collegare fra loro le tante iniziative, sia pubbliche che private, che interessano molti di questi beni.
Tra queste spicca in modo particolare quella relativa alla conclusione dei restauri di villa dei Vescovi di Luvigliano e al suo conseguente inserimento nel prestigioso circuito dei beni del FAI. Un inserimento che comporterà un consistente, qualificato afflusso di visitatori. 
Un apporto qualificante a questa politica di valorizzazione il Parco potrà darlo con un Progetto Ville che  assicuri innanzitutto adeguata tutela dei beni e del loro contesto e contribuisca a dare uno sbocco positivo ai tanti singoli progetti in corso di attuazione sul territorio (coordinando le iniziative, contribuendo ad attirare contributi, sviluppando attività divulgative e promozionali ...), compatibilmente con le opportunità economiche esistenti e con il coinvolgimento della Regione Veneto.
Ne elenchiamo alcuni, ognuno dei quali avrebbe bisogno di adeguata illustrazione per precisarne situazione, problemi, prospettive:
Villa Contarini e centro storico di Vo' Vecchio;
Villa Draghi col suo parco di oltre 30 ettari;
Il colle della Rocca a Monselice;
La valorizzazione delle ville della collina estense col progetto del Parco letterario;
Villa Lando Correr a Lozzo.


Tutti progetti di grande valore, ognuno  con particolari, specifici problemi che sarebbe d'obbligo affrontare, concentrando sforzi e attenzione, per arrivare in tempi ragionevoli all'obiettivo della conclusione dei lavori e quindi alla effettiva fruibilità dei luoghi.

Tra gli altri progetti su cui  concentrare l'attenzione del Parco ci pare d'obbligo aggiungere almeno:
il monte Venda, che finalmente libero dalle servitù militari è in attesa di un progetto complessivo di riutilizzo che dovrebbe puntare almeno ad ampliare e a sistemare adeguatamente l'area attorno all'ex convento degli Olivetani;
Rocca Pendice, area diventata ormai di proprietà pubblica, e per la quale uno studio dell'Università, commissionato dallo stesso Parco, ha individuato “strategie e strumenti per la valorizzazione”.
la Valcalaona, un sito dove si presenta ormai indilazionabile il problema di intervenire sulla situazione attuale quantomai precaria per ritornare ad un utilizzo più consono con l'invidiabile posizione dell'insediamento e del suo contesto e con il prestigio da esso goduto fino a qualche decennio fa.

Infine un rilievo particolare lo assumono due progetti  : 

l'anello ciclabile attorno ai Colli. E’ un progetto che potrebbe diventare tra i più significativi del Parco, forse quello più “vendibile” perché in grado di evocare tutta una serie di forti messaggi: “abbraccia” l’intero complesso collinare, collega tra di loro pressoché tutti i siti di maggior prestigio storico-culturale (quelli citati come le ville, ma anche centri storici, musei, emergenze religiose…), si sviluppa  costantemente in diretto rapporto coi più bei paesaggi storico-naturalistici dell’area pedecollinare (i paesaggi delle grandi bonifiche veneziane del ‘500 …), può stimolare attività economiche di supporto e di servizio particolarmente qualificate e qualificanti (come la rete di diversificate strutture di ospitalità, di ristoro, …), dà risposta alla tendenza sempre più forte a cercare modalità di spostamento salutari, sportive e anche più “socializzanti”. 
Il “semianello delle vie d'acqua” da Padova a Vo' Vecchio. Richiama quasi tutti i precedenti motivi di interesse e ne aggiunge altri legati all'originalità del mezzo di spostamento e alla possibilità di conoscere “dal di dentro” le storiche vie d'acqua che circondano i Colli. Molte cose sono state fatte negli ultimi anni per favorire il ritorno alla navigabilità: restauro della conca di Battaglia, pulizia del fondo dei canali, approdi, “porti” … E molte sono le iniziative avviate a contorno della navigabilità: museo della navigazione fluviale, varie associazioni remiere, feste e manifestazioni... Anche qui si tratta di trovare regia e strategia per superare la frammentarietà degli interventi e dare al progetto una attuazione unitaria. 

I Cinghiali
Si deve affrontare il problema del definitivo eradicamento dei cinghiali dal Parco, attuando i protocolli esistenti ed implementandoli, ove necessario, per garantire l’abbattimento selettivo, anche con l’ausilio delle associazioni di categoria.