"La distruzione del paesaggio è per me un lutto terribile. Bisogna indignarsi e fermare lo scempio che vede ogni area verde rimasta come un’area da edificare". (Andrea Zanzotto)

sabato 28 aprile 2012

Inpolliniamo canale fiorito


Care Vespe come ogni anno partecipiamo con il nostro banchetto alla manifestazione "Canale fiorito" a Battaglia Terme il primo Maggio.Se non avete ancora la maglietta o se l'avete usata troppo ne abbiamo di nuove e da prenotare a proprio gusto.

Venite a trovarci per fare due chiacchere e per conoscere le ultime novità sulla nostra festa "Terra Terra" che faremo a Giugno.

All'interno del banchetto troverete la possibilità di aderire alla campagna per far  RISPETTARE IL REFERENDUM SULL'ACQUA PUBBLICA: la detrazione del 7% dalla bolletta del capitale investito non è ancotra stata applicata.
Potrete qui compilare e firmare il modulo con la richiesta di riduzione, semplicemente portando con voi una bolletta.
Insomma bisogna continuare a pungere questi politici per portare avanti la nostra idea di mondo.

Vi aspettiamo!

venerdì 20 aprile 2012

Domenica 22: GIORNO DELLA TERRA!

Earth day-giorno della terra! Hai già pensato alla tua buona azione? Hai ancora due giorni o puoi cominciare subito o, meglio, continuare! Altrimenti cominciare un nuovo stile di vita. 
PENSA GLOBALMENTE, AGISCI LOCALMENTE!

lunedì 16 aprile 2012

rifiutiamo

Riceviamo e pubblichiamo

I cementifici bruceranno rifiuti, Clini prepara il decreto.
Che il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, sia favorevole all’incenerimento dei rifiuti per superare l’emergenza immondizia in varie regioni italiane, ormai è un fatto noto. 
Così come è noto che tra i favorevoli ci sia anche il collega del Mise Corrado Passera. Oggi è arrivata la conferma definitiva.

Con una nota stampa, infatti, il Ministero dell’Ambiente annuncia che entro fine mese arriverà un decreto che permetterà di bruciare più rifiuti negli inceneritori e di farlo anche nei cementifici e nelle altre industrie dotate di altoforno. Afferma lo stesso Clini:
«Vareremo entro fine mese un decreto che prevede l’impiego di combustibili solidi secondari nei processi industriali, in particolare nel settore del cemento, che aiuterà anche molte regioni ad uscire dallo stato di emergenza».
I combustibili solidi secondari (CSS) altro non sono che il vecchio combustibile da rifiuti (CDR, ma anche la versione ad “alta qualità”, neanche fosse latte fresco, denominata CDR-Q) che seguono la nuova standardizzazione europea UNI EN/TS 15359. Una specifica tecnica che in Italia ha inglobato quella del CDR e del CDE-Q grazie a un decreto del Governo Berlusconi, il 205/2010.
Cosa cambia tra il CDR, che a sua volta è l’evoluzione delle vecchie “ecoballe”, e il nuovo CCS? Molto poco. Nella presentazione di questo combustibile da rifiuti fatta a Rimini a Ecomondo 2011 da un dirigente di Ricerca Sistema Energetico (cioè del GSE), si afferma che il CSS non è altro che:
«Un vettore energetico solido ottenuto da rifiuti non pericolosi, utilizzato per il recupero di energia in impianti di incenerimento o co-incenerimento, rispondente alle specifiche e alla classificazione fornite dalla CEN/TS 15359»
Ma cosa c’è esattamente dentro? Quali sono gli ingredienti di un CSS a norma di legge? È difficilissimo saperlo, sia per questioni tecniche che per questioni mediatiche: dire che si brucia CSS è una cosa, dire che si bruciano rifiuti urbani è un’altra. Bisogna andare a cercare una ditta che ha tra i suoi servizi la produzione di CSS per capire cosa ci finisce dentro. Fra queste, la Dalena Ecologia S.r.l. di Taranto, che in una presentazione elenca cosa può essere trasformato in CSS:
  • Plastiche;
  • Pneumatici fuori uso;
  • Scarti in gomma;
  • Tessili e scarti del calzaturiero;
  • Frazioni secche combustibili.
Il passaggio dal CDR al CCS, però, ha causato fino ad oggi alcuni problemi burocratici a causa della poca chiarezza delle norme. Con il prossimo decreto di Clini, quindi, si potrà cuocere il cemento bruciando un combustibile derivato da plastica e copertoni senza incappare in cavilli sgradevoli. Ma non solo perché il CSS, come già il CDR e il CDR-Q, è considerato una fonte rinnovabile e quindi, se è usato negli inceneritori per produrre energia elettrica, da il diritto a ricevere gli incentivi statali.
Gli stessi incentivi che Clini e Passera hanno appena stroncato per fotovoltaico ed eolico, perciò vengono al contrario favoriti per gli inceneritori e persino per i cementifici, qualora avessero un impianto di cogenerazione calore-elettricità.

sabato 14 aprile 2012

Crisi?(globalMENTE)

”Non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo a farle nello stesso modo. 
La crisi è la miglior cosa che possa accadere a persone e interi paesi perché è proprio la crisi a portare il progresso. La creatività nasce dall'ansia, come il giorno nasce dalla notte oscura. E‘ nella crisi che nasce l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. 
Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. Chi attribuisce le sue sconfitte e i suoi errori alla crisi, violenta il proprio talento e rispetta più i problemi che le soluzioni.  
La vera crisi è la crisi dell'incompetenza. 
Lo sbaglio delle persone e dei paesi è la pigrizia nel trovare soluzioni. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono meriti. E‘ nella crisi che il meglio di ognuno di noi affiora perché senza crisi  qualsiasi vento è una carezza. Parlare di crisi è creare movimento; adagiarsi su di essa vuol dire esaltare il conformismo. Invece di questo, lavoriamo duro! 
L'unica crisi minacciosa è la tragedia di non voler lottare per superarla.” 
Albert Einstein (1879-1955

mercoledì 11 aprile 2012

riceviamo e cementiamo

Cemento che ride

Villa Ascierto, un abuso occultato?

Chi dalla località Turri si dirige verso il monte Ceva si imbatte sulla sinistra in una nuova costruzione dalla grande facciata bianca, la cui architettura mal si concilia con il dolce ambiente collinare. Non è un caso isolato, ma i precedenti sono quasi esclusivamente antecedenti alla istituzione del Parco dei Colli Euganei.
Ora ci si chiede come mai è stato possibile rilasciare l’autorizzazione per un intervento che ha portato alla demolizione di un rustico di poco più di 300 metri cubi ed alla costruzione di un nuovo edificio di oltre 800, del tutto avulso dalla tipologia edilizia tipica dei colli, nel momento in cui il 5 comma dell’art. 44 della legge regionale 11 del 2004, come modificata dalla LR 04/2008, prevede che nella zona agricola sono consentiti gli ampliamenti di case di abitazione“purché eseguiti nel rispetto integrale della tipologia originaria”.
Se vi fossero dubbi sui limiti degli interventi in zona agricola, basta leggere la circolare esplicativa della citata LR 04/2008 laddove precisa che deve essere garantito “il mantenimento delle forme tradizionali locali dell'edilizia rurale” e, più avanti, che “possono essere consentiti interventi che rispettino in ogni caso le caratteristiche tipologiche della edificazione rurale e del contesto insediativo in cui tali edifici si inseriscono, componendosi armonicamente con l'edificio esistente”.
Queste condizioni non sono state assolutamente rispettate nel progetto di ampliamento, presentato in variante di una precedente autorizzazione di ricostruzione dell’edificio preesistente. Ciò nonostante il comune di Montegrotto, con l’incredibile parere favorevole dell’Ente Parco Colli, ha autorizzato l’intervento. Alle associazioni ambientaliste Italia Nostra, Legambiente e WWF non è rimasto altro che ricorrere alla Provincia, a cui compete la verifica della legittimità dei permessi di costruire rilasciati dai comuni.
A quasi un anno dalla presentazione dell’esposto, siamo ancora nelle nebbie.
Il 7 novembre dello scorso anno è apparso un vistoso articolo sul Mattino dal titolo “Ascierto può finire la villa, per la Provincia è tutto ok”. Nel testo si faceva esplicito riferimento al “provvedimento firmato dal responsabile del settore urbanistica Luigi Maria Rizzolo e dall'assessore Mirko Patron”.
Non avendo da parte nostra alcun riscontro su questo provvedimento, il 18.11 abbiamo chiesto informazioni alla Provincia. Proprio dal sig. Rizzolo abbiamo ricevuto ai primi di dicembre una risposta del tutto evasiva su altri aspetti relativi all'iter dell'esposto. Pazientemente il 19.12 abbiamo rinnovato la richiesta specificando ancor più chiaramente l'oggetto della richiesta stessa.
Qualche giorno fa la risposta: non ci è dovuta, si dice, nessuna informazione, se non a iter concluso. Nessun cenno, neanche stavolta, al fatto che "forse" qualcuno il documento lo avesse già avuto. O forse è stato avvisato dell'esito tanto da poterne dare notizia a mezzo stampa? E' normale, ci chiediamo a questo punto, che la "casta" abbia qualche canale privilegiato? Può almeno indicarcelo, l'onorevole, quale è questo canale?


Italia Nostra, Legambiente Padova, WWF, Comitato Difesa Colli Euganei

lunedì 9 aprile 2012

Taja, taja tuto!

Nella tradizione contadina, non solo veneta, hanno sempre avuto una grande importanza le siepi. Nonostante il nome, oggi, porti alla memoria solo delle piante basse e squadrate, le siepi non sono solo quelle che vediamo nei giardini, di solito di bosso o pitosforo. Una grande importanza hanno sempre rivestito le siepi che si trovano ai margini dei campi a volte affiancate ad un fosso. Se l'uomo nella sua storia millenaria di coltivatore ha iniziato e seguito questa pratica sarà sicuramente per qualche buon motivo. Ad esempio: "rifugio per la fauna selvatica, barriera contro l'erosione del terreno, zona di mantenimento dei lombrichi e degli insetti utili, fascia tampone per l'assorbimento di inquinanti(es. nitrati)". Se non bastassero la tradizione e la razionalità, pure l'Europa ci si è messa con le sue direttive sull'ecocondizionalità. Se tutto questo non basta e la siepe attuale non piace si può progettare e piantare una siepe adatta alle proprie esigente: schermante, per la lotta biologica, per il legno, per le api...Tutto questo non lo diciamo noi ma la regione Veneto(VenetoAgricoltura). Naturalmente se uno pensa che gli alberi siano inutili e facciano ombra alle vigne, che possiamo dirgli? Forse: Che e ombre voe l'ombra? Mah!

giovedì 5 aprile 2012

PIOVE

Era ora. La terra secca, quasi polvere. L'aria piena di polline. I boschi assetati. Da quant'era che non pioveva. Nessuna lumaca a scivolare. I fiori scoppiati nei colori della primavera tacevano la paura della mancanza d'acqua. Ma la paura c'era. Ancestrale, tanto da permettere riti antichi. Preghiere. Ma non bastano. Servono altre cose, servono cambiamenti. Bisogna cambiare i rapporti col territorio e con la quotidianità, Nel muoversi e nell'usare anche l'energia, tutta l'energia anche quella che stiamo usando ora e allora, basta prediche e...andiamo ad ascoltare il ticchettio della pioggia.