"La distruzione del paesaggio è per me un lutto terribile. Bisogna indignarsi e fermare lo scempio che vede ogni area verde rimasta come un’area da edificare". (Andrea Zanzotto)

lunedì 29 settembre 2014

Ogni giorno


Il Giorno senz’auto
di Eduardo Galeano    
Gli ecologisti e altri irresponsabili propongono che per un giorno, nel giorno di oggi, le automobili spariscano nel mondo.
Un giorno senz’auto? E se l’esempio si propagasse e quel giorno diventasse tutti i giorni?
Dio non voglia e nemmeno il Diavolo.
Gli ospedali e i cimiteri perderebbero la loro clientela più numerosa.
Le strade si riempirebbero di ciclisti ridicoli e di patetici pedoni.
I polmoni non potrebbero respirare il più saporito dei veleni.
Le gambe, che si sono dimenticate di camminate, inciamperebbero su qualunque pietruzza.
Il silenzio assorderebbe le orecchie.
Le autostrade sarebbero deserti opprimenti.
Le radio, le televisioni, le riviste perderebbero i loro sponsor più generosi.
I Paesi petroliferi verrebbero condannati alla miseria.
Il mais e la canna da zucchero, adesso trasformati in cibo per auto, ternerebbero nell’umile piatto umano

martedì 9 settembre 2014

Ripubblichiamo il volantino del 2012 sulla C&C


Ripubblichiamo il volantino che ieri(07/07/2012) abbiamo portato a Venezia alla presentazione-convegno di Legambiente sulle ECOMAFIE 

C&C la fabbrica dei veleni – la storia
La C&C inizia la sua attività attorno alla metà del 2002 in un capannone dismesso della ex Magrini Galileo, al confine tra i comuni di Pernumia, Battaglia Terme e Due Carrare.
La ditta si occupa del recupero di rifiuti speciali provenienti da industrie chimiche, siderurgiche e termoelettriche. Ufficialmente li dovrebbe depurare dagli elementi dannosi e convertirli in un
conglomerato cementizio, da utilizzare nella costruzione di strade, parcheggi ecc.
Ben presto le famiglie che abitano nella zona notano un intenso viavai di camion strapieni di materiale a tutte le ore del giorno, avvertono odori nauseanti e si interrogano sui fumi che fuoriescono dalle porte
sempre aperte dell’azienda, malgrado l’obbligo di chiusura emanato dal Comune di Pernumia.
Un campione di materiale caduto da un camion viene fatto analizzare da alcuni cittadini ed è riscontrata la presenza di numerose sostanze tossiche.
Anche in seguito alle sollecitazioni di un comitato spontaneo degli abitanti della zona la ditta viene sottoposta a numerosi controlli da parte dell’Arpav, durante i quali si accerta che nel materiale trattato ci sono valori di idrocarburi che superano il limite previsto dall’autorizzazione. In sostanza la C&C lavora materiali altamente
inquinati che non è autorizzata a trattare.
La provincia che ha autorizzato l’attività della ditta invia varie diffide perché siano rispettate le norme previste, ma continua a permettere alla C&C di operare, sebbene sia ormai chiaro che vi sono
numerose irregolarità nell’attività.
Il 22 febbraio 2005 il Corpo Forestale dello Stato su disposizione della magistratura che sta indagando su un traffico illegale di rifiuti tossici sequestra l’azienda, incarcerando il titolare Fabrizio Cappelletto.
L’inchiesta accerta che i rifiuti non venivano depurati dagli elementi nocivi e perciò il conglomerato cementizio prodotto dalla C&C contiene sostanze pericolose per la salute e per l’ambiente, ovvero percentuali di idrocarburi e di metalli pesanti assolutamente oltre i limiti stabiliti. Migliaia di tonnellate di questo conglomerato, spacciato per inerte, sono state utilizzate per costruire quattro chilometri di
ferrovia tra Mestre e Dolo, il cavalcavia Camerini a Padova e un parcheggio a Granze, il tutto con gravi pericoli per la salute e l’ambiente.
Bloccata l’attività della ditta e arrestati i responsabili, si pone il problema di bonificare l’area nella quale restano 52.000 tonnellate di rifiuti tossici, 2.800 delle quali si trovano fuori del capannone, esposte quindi agli agenti atmosferici con tutti i rischi che ne conseguono.
Inizia un rimpallo di competenze tra le istituzioni responsabili, perché nessuno sa dove trovare i soldi necessari alla bonifica dell’area.
Oggi, per quanto riguarda  l’enorme quantità di materiale all’interno del capannone(52000 tonnellate) non si sa ancora nulla, tranne il costo stimato per la rimozione: dai 10 ai 13 milioni di euro! Parte del materiale all’esterno è stato spostato ma ancora si aspetta la bonifica. Intanto un’enorme quantità di rifiuti tossici continua a restare vicino alle abitazioni. Oggi a sette anni dalla chiusura della ditta, la notizia che i colpevoli potrebbero uscire per prescrizione!
Ora chi pulisce? I colpevoli, NO! I padroni dei capannoni, NO! Il comune che ha dato il via, NO! La provincia, NO! Il Bacino Padova3, NO! L’ARPAV, NO! La regione, NO! LO stato, NO!
Ecco una storia esemplare, con un percorso esemplare. Dove alla fine si rischia che non ci siano colpevoli e neanche responsabili. E’ chiaro che non bastano dei cittadini che s’interessano e denunciano. Non basta un’associazione, come la nostra, attenta al territorio dove vive e che denuncia le devastazioni. Non basta l’intervento delle forze dell’ordine e della magistratura. Devono esserci prima, durante e dopo delle norme che salvaguardino la salute del cittadino. Chi fa industria nel campo dei rifiuti deve essere sottoposto a controlli pressanti e continui, deve garantire sicurezza e onestà, deve mettere a disposizione un patrimonio che possa essere usato per il ripristino dei danni prodotti.  

Per una rassegna stampa completa e per le foto della C&C visita il sito  www.lavespa.org
ASSOCIAZIONE LAVESPA  info@lavespa.org

mercoledì 3 settembre 2014

Manifestazione sabato 6 settembre a Battaglia Terme



Manifestazione sabato 6 settembre a Battaglia Terme
ore 11 in piazza della Libertà ( angolo via Matteotti)

Solidarietà ed accoglienza per i profughi che fuggono dalle guerre
 Le nostre associazioni, da decenni impegnate sul fronte della solidarietà nei confronti del sud del mondo e nella difesa dell'ambiente, ritengono doveroso accogliere i profughi in fuga da paesi dove sono vittime di violenza, guerra e fame. 

I numerosi conflitti oggi in corso nel nostro pianeta costringono curdi, afgani, libici, somali, iracheni, palestinesi, siriani a fuggire dalle loro terre per cercare un paese dove poter ricostruire la propria esistenza. 

Quelli che arrivano in Italia , attraversando deserti ed il mediterraneo oltrechè sofferenze inenarrabili, sono persone ferite nella dignità, scippate della speranza, bisognose delle cure e delle attenzioni delle nostre comunità. 

Dobbiamo accogliere senza paura, scalfire l’indifferenza della nostra società che fonda la sua ricchezza sull’ingiustizia. Oggi, in Italia, si parla di 'invasione' quando i rifugiati che vivono nel nostro Paese sono 78mila su una popolazione di 60 milioni di persone. A Battaglia Terme e a Montagnana, è bene ricordarlo, sono ospitate tre decine di persone tra cui bambini, donne e uomini, gli stessi che se rimangono in Africa hanno tutta la nostra solidarietà ma appena osano attraversare il Mediterraneo diventano invasori da cacciare.

     Vorremmo sfatare, inoltre, una menzogna diffusa a scopo di propaganda politica: i profughi, che in buona parte dei casi attraversano l'italia per ricongiungersi con i loro cari in altri paesi europei, non ricevono 35 euro al giorno. 32.50 vanno alle cooperative che gestiscono il servizio di accoglienza, 2.5 euro a loro.

 Riteniamo strumentale e grave, inoltre, contrapporli ai disoccupati di casa nostra: la responsabilità della diffusa disoccupazione che colpisce tanti italiani e tanti europei ricade su scelte politiche assunte nel tempo a livello nazionale, europeo e internazionale indirizzate a risolvere i problemi economici contrapponendo lavoratori a lavoratori, occupati a disoccupati, stanziali a migranti, giovani a pensionati, precarizzando il lavoro, distruggendo i diritti di molti a favore di chi ha già potere e ricchezza.

 Il diritto di asilo è tra i diritti fondamentali dell’uomo riconosciuti dall'art. 10 della nostra Costituzione. Il riconoscimento del rifugiato è, invece, entrato nel nostro ordinamento con l’adesione alla Convenzione di Ginevra. Fascisti e leghisti non rappresentano il territorio in cui viviamo, la Bassa Padovana, terra di migranti negli anni della povertà, può essere oggi terra di accoglienza.
 
Per far sentire la nostra voce ed esprimere solidarietà a chi fugge dalle guerre e dalla miseria sabato mattina alle 11 ci troveremo tutti in piazza della Libertà ( angolo via Matteotti) a Battaglia terme .

Invitiamo tutte le realtà associative, gli amministratori locali e i singoli cittadini a comunicarci l'adesione a info@lasciatecirespirare.it e a garantire la loro presenza sabato mattina.


Prime adesioni:

Le botteghe del commercio equo e solidale " La bilancia" di Este e "Il colibrì " di Monselice.
Il comitato "Lasciateci respirare" di Monselice
Associazione ADL Cobas Bassa Padovana
Razzismo Stop di Padova
Casa dei diritti don Gallo di Padova
Associazione "La Vespa" - Battaglia Terme
Associazione "Il Moraro" - Bagnoli di Sopra

lunedì 1 settembre 2014

Tutta la verità nient'altro che la verità?

L'assessorato all'ambiente del comune di Battaglia organizza un incontro pubblico sulla C&C venerdì 12 settembre alle ore 17.00 
Invitati:
Regione Maurizio Conte,E' referente per le materie: Programmazione per la salvaguardia ambientale, tutela del suolo e dell'aria, ciclo integrato dell'acqua, difesa del suolo, bonifica e foreste, cave, acque minerali e termali
Provincia Mauro Fecchio,
Competenza in materia di: ambiente, protezione civile, gemellaggi e cooperazione internazionale
Comune di Pernumia, 
Comune di Due Carrare, 
Associazione LaVespa, 
Comitato SOS C&C, 
Bacino PadovaSUD. 
Abbiamo saputo e ne siamo felici che ci sarà questo incontro, stiamo aspettando la conferma dell'orario, il luogo e l'elenco completo dei partecipanti. Speriamo di poter aggiornare le informazioni quanto prima.