"La distruzione del paesaggio è per me un lutto terribile. Bisogna indignarsi e fermare lo scempio che vede ogni area verde rimasta come un’area da edificare". (Andrea Zanzotto)

domenica 8 gennaio 2012

Cronachette della Battaglia

Ogni giorno vado a fare una passeggiata. Seguo sempre itinerari diversi. Non che ce ne siano moltissimi a Battaglia ma mi hanno insegnato che se  non cambia ciò che si vede, cambiamo noi e perciò anche lo stato d'animo con cui viviamo le cose. E' vero? Non lo so, cioè, non ho una risposta definitiva. A volte sì a volte no! Di certo le cose sono sempre uguali quando uno guarda solo dentro se stesso e non vede più ciò che lo circonda. Allora esiste solo la sopravvivenza. 
Insomma, stanco delle esse, gli otto e le altre lettere e numeri che si possono disegnare camminando per il centro abitato vado spesso sul ferro di cavallo e sugli argini. Due giorni prima dell'ultimo dell'anno, di ritorno da una passeggiata sull'argine che va verso Monselice, ho deciso di valicare il canale attraversando il ponte di ferro per andare al cimitero a trovare i miei cari. Un ultimo saluto, nell'anno vecchio. Non ho premuto il boton del semaforo, non lo faccio mai, preferisco rischiare, guardando a destra e sinistra, attendendo un attimo. Era una bella giornata e c'era ancora il sole che si stava coricando sul tramonto. Avevo camminato con calma respirando l'aria fredda e appena sceso dall'argine, davanti ai Marmi Bedin, ho cominciato a sentire un odore diverso. Un odore strano che non avevo sentito fino a quel momento. Mi sono guardato attorno ma non c'erano macchine accese, anche se sapevo che l'odore non era quello. Neanche fuochi o altre cose strane. Ho proseguito e l'odore persisteva un po' più intenso. Sono entrato nel cimitero e ho raggiunto la tomba dei miei. Mi sono raccolto nei ricordi. Ho sentito un cerchio alla testa. Mi sono preoccupato. Non era l'emozione. L'odore era anche lì. Ho accarezzato le foto e me ne sono andato. Uscendo dal cimitero ho visto il cartello sulla C&C e mi sono ricordato dei rifiuti pericolosi depositati nelle officine, da diversi anni. Mi sono rimesso il cappello, ho sollevato il bavero e me ne sono tornato a casa con un cerchio alla testa e un pensiero persistente. Ma quella gente che vive lì vicino, sente sempre quell'odore?
Il sei gennaio era una bellissima giornata e sono uscito per fare una passeggiata, verso le 11. Nel centro del paese ho sentito lo stesso odore che mi aveva invaso il naso e i pensieri nell'anno vecchio. Ho pensato che fosse suggestione, anche se nei giorni precedenti non mi era successo. Era una bella giornata con un sole caldo ma con un vento costante e dispettoso. Tanto che un conoscente mi dice che secondo lui non potranno bruciare la Vecia. Rimango sorpreso ma continuo a sentire quell'odore e senza rendermene conto mi ritrovo sul ponte di ferro e poi sulla discesa che porta al cimitero. Sorpreso mi accorgo che l'odore non c'è. Non c'è lì e neanche dentro il cimitero. Mi raccolgo davanti alla tomba dei miei cari. Il vento non mi lascia in pace. Qualche minuto e me ne vado, sollevando parecchi vasi rovesciati dalle raffiche. Per fortuna sono fiori di plastica. Lo stesso striscione mi accoglie all'uscita ma non l'odore. Mi accorgo che il vento arriva da Pernumia e va verso Battaglia. Arrivato in paese ritrovo l'odore. Sono l'unico che se n'è accorto? E' solo suggestione? O ormai i miei paesani sono, oltre che indifferenti, anche assuefatti alla presenza e all'odore dei rifiuti pericolosi? Spero che la mia sia suggestione. Nel pomeriggio il vento ha cambiato direzione e nel paese l'odore non si sentiva più. Non so se hanno bruciato la Vecia, spero di sì e spero che oltre all'anno vecchio, il tempo si porti via anche i rifiuti. Ma è già successo 10 volte che l'anno vecchio se n'è andato e i rifiuti sono sempre lì. C'è qualche speranza, che qualcuno si svegli, magari guardando i bocia che corrono nel parco e pensando alla loro salute. Ma forse la mia è solo suggestione, speriamo. Anche se, ieri,  sabato, ho incontrato una di quelle persone che vivono vicino al cimitero. L'ho fermato e gli ho detto della mia sensazione e gli ho chiesto se anche lui sente quell'odore. Mi ha sorriso, amaro, e ha detto:"Finalmente uno che se ne rende conto! In questi giorni sento lo stesso odore che si sentiva nei giorni in cui entravano e uscivano i camion pieni di detriti e la polvere volava dappertutto!"
E mi ha lasciato lì, in piazza, come un pampe, senza sapere cosa fare!

1 commento:

  1. Dalla sentenza a Rossi L.(C&C) del Tribunale di Venezia-Prima Sezione Penale.


    "...Si può ora fare una digressione per segnalare come il problema degli odori sia centrale in tutto il processo.Numerosissimi testi hanno parlato di odori talora anche insopportabili,pungenti,che prendevano alla gola.Vi sono state petizioni e denunce da parte dei cittadini residenti in diversi luoghi dove il cosidetto conglocem era presente e tutti hanno ricordato gli odori.Vi sono altri testi che invece minimizzano,fino a negare ,la puzza che questi cumuli emanavano...Il Tribunale esprime la convinzione che i testimoni i quali hanno negato la percezione di odori siano menzogneri(e trasmette gli atti alla procura):in primo luogo, si tratta di soggetti la cui attendibilità deve essere attentamente vagliata perchè portatori di interessi propri...in secondo luogo,quegli odori sono connaturati al tipo di rifiuto o a eventuali additivi anomali impiegati e alla mancanza di quella lavorazione e miscelazione con sabbia e cemento che inertizza il materiale e lo rende non puzzolente."

    per quanto riguarda i nasi di Battaglia Terme penso che sia da minimo 12 anni che sono "turati"

    RispondiElimina