"La distruzione del paesaggio è per me un lutto terribile. Bisogna indignarsi e fermare lo scempio che vede ogni area verde rimasta come un’area da edificare". (Andrea Zanzotto)

giovedì 24 novembre 2016

PetizioneC&C! Lunedì 28 andiamo ancora al Parlamento Europeo!

 
COMITATO SOS C&C – ASSOCIAZIONE LaVespa

La petizione presentata dai cittadini nel 2013 riguardante la ex C&C sarà ridiscussa lunedì 28 novembre, a Bruxelles, in Commissione Petizioni. Grazie all’interessamento dell’eurodeputata Eleonora EVI (M5S), i rappresentanti dell’Associazione LaVespa e del Comitato SOS C&C esporranno nuovamente i motivi per i quali il problema del sito di Pernumia merita una rinnovata attenzione e nuovi approfondimenti.
La Regione Veneto infatti, nello scambio documentale intercorso con Bruxelles, comunicava di avere messo in atto o avviato provvedimenti per la risoluzione del problema della ex C&C, quali stanziamenti di denaro, interventi di messa in sicurezza, analisi, tanto da indurre la Commissione Petizioni a chiedere la chiusura del procedimento in quanto “le autorità italiane competenti stanno adottando misure appropriate per assicurare la pulizia del sito” (maggio 2016).
Ma poiché invece la situazione della cosiddetta fabbrica dei veleni di Pernumia non è affatto mutata né tantomeno risolta, su quanto dichiarato dalle autorità italiane (Regione Veneto e Comune di Pernumia) i cittadini daranno delle opportune precisazioni. Non bastano infatti degli atti formali a risolvere il problema, e in questa vicenda molte intenzioni programmatiche sono ancora allo stato di intenzioni programmatiche e importanti stanziamenti di fondi, peraltro non risolutivi, sono ancora fermi nelle casse regionali da diversi anni.

Per cominciare, lo stanziamento di 200.000 euro della Regione per l’analisi dell’area esterna non è ancora stato utilizzato, dopo ben 7 anni. Era finalizzato a verificare la contaminazione del suolo e delle falde dal momento che 3.500 tonnellate di rifiuti erano stati riversati sul terreno e lì sono rimasti per oltre 5 anni. I passaggi normativi sono stati fatti, ma il Sindaco di Pernumia ha dichiarato che non farà eseguire le analisi prima della completa rimozione dei rifiuti che sono dentro ai capannoni. Per come stanno procedendo le cose, tra quanti anni i cittadini sapranno se le falde idriche sono contaminate?
Il secondo finanziamento è del 2011: altri 500.000 euro per la messa in sicurezza e il parziale asporto di rifiuti. Praticamente con un bando del 2015 sono state asportate 2.700 tonnellate, pari al 4% delle 52.000 totali, utilizzando 250.000 euro.
Vi sono poi i 1.500.000 euro che la Regione Veneto ha stanziato nel 2014 per la rimozione dei rifiuti. Ebbene, il bando di gara del 2015 sopra citato ha riguardato solo 250.000 euro residui del finanziamento del 2011, anche se il milione e mezzo era già disponibile alla data del bando. A tutt’oggi, dopo due anni, anche questo finanziamento non è ancora stato speso. Il Comune ha solo annunciato che lo utilizzerà, ma i tempi sono ancora tutti da definire.

Intanto la situazione del sito è sempre molto precaria, addirittura, terminati i lavori, l’area è stata abbandonata e ignoti hanno scaricato altri rifiuti all’interno. Dentro vi sono ancora 50.000 tonnellate di rifiuti mentre rimangono i rischi legati all’età degli edifici e a trombe d’aria e alluvioni, sempre più frequenti.

I cittadini si chiedono: se le autorità italiane, a petizione aperta, stanno affrontando il problema con i ritardi che abbiamo visto, cosa succederebbe se la petizione venisse chiusa? La situazione potrebbe solo peggiorare. Evidentemente sono necessarie ulteriori inchieste da parte della Commissione europea, non solo per accelerare la ricerca di fondi, ma perfino per utilizzare quelli già disponibili.


 Questo è il link per seguire il dibattito lunedì 28 novembre in streaming: http://www.europarl.europa.eu/ep-live/en/committees/video?event=20161128-1500-COMMITTEE-PETI

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