"La distruzione del paesaggio è per me un lutto terribile. Bisogna indignarsi e fermare lo scempio che vede ogni area verde rimasta come un’area da edificare". (Andrea Zanzotto)

sabato 1 luglio 2017

I NUOVI MOSTRI LUNEDI 10 ALLE 21 AL BACHELET A BATTAGLIA

Ancora grandi progetti di cementificazione tra Monselice e Due Carrare
“Via libera al mega ipermercato“, “A Due Carrare il più grande ipermercato della provincia” : questi i titoli dei giornali locali dei giorni scorsi. Continua la bulimia di cemento sul territorio, una fame insaziabile che non sarà paga fino a che l’ultimo centimetro di terra non sarà coperto. Cemento che si insedia dove c’era il verde, alberi, prati, acque. Il mito del gigantismo sembra non avere mai fine. Pubblichiamo di seguito la lettera aperta a firma del Coordinamento delle Associazioni Colli Euganei.

Ecco che nel giro di una manciata di mesi, nei pochi chilometri che uniscono Monselice a Due Carrare ci troviamo tre bei progetti di ulteriore cementificazione: il polo agro-alimentare a Monselice che sottrarrà 300.000 mq di terreno vergine; il riesumato centro commerciale di Due Carrare, di fronte al castello del Catajo, altre migliaia di metri quadrati di terreno agricolo; la terza corsia dell’A13. Più tutte le altre opere di viabilità conseguenti: svincoli, rotatorie, parcheggi, “opere di compensazione”… perché, si sa, cemento chiama cemento.

E per fortuna che è appena stata approvata la legge regionale per il contenimento del consumo di suolo! Legge che, beninteso, non vuole certo “mortificare esigenze insediative legittime” ed è quindi ben aperta alle deroghe.

Ormai tutti, non solo i soliti ambientalisti, ma cittadini, commercianti, associazioni di categoria sono profondamente convinti che è ora di dare un freno alla depauperazione del territorio, che porta solo alla miseria e al degrado, e sono esasperati da queste politiche ipocrite che predicano bene e razzolano malissimo.

Non serve ricordare il triste primato del Veneto, secondo solo alla Lombardia, sul consumo di suolo. Non serve leggere il rapporto Ispra 2016, che oltre a confermare questo dato, evidenzia come in particolare nel Veneto, nei comuni di pianura, sia alto il prezzo da pagare, in termini economici e ambientali, per ogni ettaro di suolo sottratto alla terra. Non serve ricordare che il Veneto è la regione italiana con la più alta densità di centri commerciali, una regione in cui assistiamo alla “cannibalizzazione” reciproca degli stessi: uno smisurato eccesso di offerta in spazi sempre più intasati e per un numero sempre minore di clienti. Processo che negli Stati Uniti si è fatto inarrestabile fino a divenire un fenomeno di studio, con persino una voce specifica su Wikipedia, ‘Dead Mall‘.

Per non parlare della desertificazione commerciale che questi insediamenti determinerebbero nel territorio circostante, in questo caso non solo nei piccoli comuni di Due Carrare, Battaglia, Pernumia, che vedrebbero la totale scomparsa dei negozi di prossimità, ma anche nei centri urbani medi e grandi come Monselice, Abano, Montegrotto e la stessa Padova, dove i negozi sfitti e chiusi da anni si contano ormai a centinaia e centinaia.

Tutte queste considerazioni sono troppo spesso completamente inascoltate, anche da chi a parole tende a manifestare sensibilità ambientale. Non intendiamo comunque subire passivamente queste imposizioni e invitiamo gli amministratori e i cittadini a combattere questi folli e anacronistici progetti in tutti i modi possibili.

Coordinamento associazioni dei Colli Euganei

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