Ancora grandi progetti di cementificazione tra Monselice e Due Carrare
“Via
libera al mega ipermercato“, “A Due Carrare il più grande ipermercato
della provincia” : questi i titoli dei giornali locali dei giorni
scorsi. Continua la bulimia di cemento sul
territorio, una fame insaziabile che non sarà paga fino a che l’ultimo
centimetro di terra non sarà coperto. Cemento che si insedia dove c’era
il verde, alberi, prati, acque. Il mito del gigantismo sembra non avere
mai fine. Pubblichiamo di seguito la lettera aperta a firma del
Coordinamento delle Associazioni Colli Euganei.
Ecco
che nel giro di una manciata di mesi, nei pochi chilometri che uniscono
Monselice a Due Carrare ci troviamo tre bei progetti di ulteriore
cementificazione: il polo agro-alimentare a Monselice che sottrarrà
300.000 mq di terreno vergine; il riesumato centro commerciale di Due
Carrare, di fronte al castello del Catajo, altre migliaia di metri
quadrati di terreno agricolo; la terza corsia dell’A13. Più tutte le
altre opere di viabilità conseguenti: svincoli, rotatorie, parcheggi,
“opere di compensazione”… perché, si sa, cemento chiama cemento.
E
per fortuna che è appena stata approvata la legge regionale per il
contenimento del consumo di suolo! Legge che, beninteso, non vuole certo
“mortificare esigenze insediative legittime” ed è quindi ben aperta
alle deroghe.
Ormai tutti, non solo i soliti
ambientalisti, ma cittadini, commercianti, associazioni di categoria
sono profondamente convinti che è ora di dare un freno alla
depauperazione del territorio, che porta solo alla miseria e al degrado,
e sono esasperati da queste politiche ipocrite che predicano bene e
razzolano malissimo.
Non serve ricordare il triste
primato del Veneto, secondo solo alla Lombardia, sul consumo di suolo.
Non serve leggere il rapporto Ispra 2016, che oltre a confermare questo
dato, evidenzia come in particolare nel Veneto, nei comuni di pianura,
sia alto il prezzo da pagare, in termini economici e ambientali, per
ogni ettaro di suolo sottratto alla terra. Non serve ricordare che il
Veneto è la regione italiana con la più alta densità di centri
commerciali, una regione in cui assistiamo alla “cannibalizzazione”
reciproca degli stessi: uno smisurato eccesso di offerta in spazi sempre
più intasati e per un numero sempre minore di clienti. Processo che
negli Stati Uniti si è fatto inarrestabile fino a divenire un fenomeno
di studio, con persino una voce specifica su Wikipedia, ‘Dead Mall‘.
Per
non parlare della desertificazione commerciale che questi insediamenti
determinerebbero nel territorio circostante, in questo caso non solo nei
piccoli comuni di Due Carrare, Battaglia, Pernumia, che vedrebbero la
totale scomparsa dei negozi di prossimità, ma anche nei centri urbani
medi e grandi come Monselice, Abano, Montegrotto e la stessa Padova,
dove i negozi sfitti e chiusi da anni si contano ormai a centinaia e
centinaia.
Tutte queste considerazioni sono troppo
spesso completamente inascoltate, anche da chi a parole tende a
manifestare sensibilità ambientale. Non intendiamo comunque subire
passivamente queste imposizioni e invitiamo gli amministratori e i
cittadini a combattere questi folli e anacronistici progetti in tutti i
modi possibili.
Coordinamento associazioni dei Colli Euganei
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