"La distruzione del paesaggio è per me un lutto terribile. Bisogna indignarsi e fermare lo scempio che vede ogni area verde rimasta come un’area da edificare". (Andrea Zanzotto)

lunedì 12 dicembre 2011

Incontro sul Parco dei Colli Euganei stasera a Valle San Giorgio

Come saprete il Parco Colli Euganei, dopo le dimissioni del battagliense Simone Borile, ha un nuovo presidente e un nuovo esecutivo. E' cambiata anche la composizione partitica dell'esecutivo stesso con l'ingresso di rappresentanti dell'opposizione. Vi proponiamo qui il programma del nuovo esecutivo e l'invito che ci viene fatto da Antonella Buson.

Vi proponiamo la lettura del programma e di partecipare all'incontro per portare le istanze, anche di chi non abita nel territorio del parco ma si trova a vivere emergenze ambientali che possono inficiare l'esistenza di un'area che va protetta e salvaguardata.


A voi

Per esaminare e discutere insieme il Programma presentato e per raccogliere le vostre osservazioni e i Vostri preziosi consigli , Vi proponiamo un incontro, allargato come sempre ai Consiglieri, ai gruppi e ai cittadini dell'area di centro sinistra dei Comuni del Parco Colli e alle associazioni ambientaliste.


VI ASPETTIAMO


LUNEDI 12 DICEMBRE 2011 ALLE ORE 20,45 PRESSO VILLA MANTUA BENAVIDES A VALLE SAN GIORGIO DI BAONE




Ecco il documento programmatico

PER IL RILANCIO DEL PARCO
Premessa
Non si può non partire dalla crisi in cui versa il Parco Colli, solo così si può spiegare la necessità di un rinnovato impegno trasversale per cercare di salvare una Istituzione che riteniamo possa essere ancora di grande utilità per il territorio dei Colli Euganei e i suoi abitanti.

Va ripreso un disegno di tutela e valorizzazione che aveva dato vita alla legge istitutiva del Parco Colli Euganei, primo Parco della Regione Veneto.
Ed è per questo che c’è la necessità dell’apporto di tutte le forze presenti nel territorio, senza più distinzioni tra maggioranza ed opposizione, per attuare un programma di rinascita del Parco Colli Euganei.
In questo periodo gli Enti pubblici territoriali, e tra questi il Parco Colli, stanno vivendo un difficile momento in relazione alle possibilità offerte dai bilanci pubblici e dalla sempre minore possibilità di canali di finanziamento di opere e servizi.
La Regione Veneto ha recentemente attuato forti tagli ai trasferimenti, nella più generale ottica di contenimento dei costi,con ripercussioni dirette sull’operatività dell’Ente, anche cantieristica.


Per questo è ipotizzabile un percorso difficile per il prossimo quinquennio di governo dell’Ente con la necessità di una rivisitazione delle precedenti potenzialità, avendo cura di evidenziare ed ampliare tutte le aree di eccellenza e di autofinanziamento e ridurre i costi generali.
Inoltre riteniamo che si debba sviluppare un rinnovato impegno per riannodare i fili di un collegamento con il territorio e con i Comuni che nel tempo si è affievolito, e con le Associazioni di categoria e le Associazioni Ambientaliste.
Crediamo si debba esprimere fin dall’inizio la ferma volontà di essere parte attiva e partecipe di qualsiasi ipotesi di modifica delle norme che regolano il Parco Colli. Il territorio deve essere preventivamente coinvolto per qualsiasi riforma della legge istitutiva e della normativa che regola la vita del Parco. Da parte nostra c’è la piena disponibilità ad istaurare un dialogo sereno e costruttivo per addivenire ad azioni condivise per la soluzione di eventuali problematiche e per migliorare le prestazioni del Parco nel raggiungimento degli obiettivi fissati dalla legge.

Partecipazione e trasparenza.

Se vogliamo rendere il Parco un Ente compreso e vicino ai Comuni e alla popolazione dobbiamo lavorare affinché sia favorita la partecipazione più ampia agli obiettivi programmatici del Parco Colli.

A tal fine si ritiene di :

rilanciare e valorizzare il ruolo della Consulta, così come previsto dalla legge istitutiva. La riattivazione della Consulta non deve essere solo formale ma deve esplicitarsi in un intenso lavoro di dialogo e coinvolgimento di tutto il tessuto associativo presente nel territorio dei 15 Comuni che compongono il Parco Colli nella programmazione dell’Ente.

Il Comitato Esecutivo si impegna annualmente a relazionare alle Amministrazioni Comunali sulla attività svolta e sulle problematiche riscontrate in modo che i Consigli Comunali siano informati sulla situazione dell’Ente e sul lavoro svolto.

Annualmente si informerà il Consiglio e i Comuni sul numero e tipologia delle pratiche inviate alla Commissione Tecnica, durata media dell’iter, numero dei progetti respinti e motivazioni prevalenti, eventuali criticità ricorrenti al fine di rendere i passaggi burocratici più efficienti ed efficaci per ottenere il minimo disagio per i cittadini.

Istituire, con la dovuta risonanza, un premio-segnalazione annuale per gli interventi giudicati più meritevoli dal punto di vista ambientale almeno nel settore dei recuperi, delle attività e dei servizi di accoglienza.


Le unità di paesaggio e il Piano Ambientale

La base su cui poggia tutto il Piano Ambientale è costituita dalle cosiddette “Unità di paesaggio”. Si tratta di uno strumento di fondamentale importanza teorica e pratica. Consiste nella suddivisione del territorio in aree aventi caratteristiche paesaggistiche in qualche modo omogenee. Ne vengono individuate 26: ciascuna di esse è oggetto di uno studio dettagliato che ne mette in evidenza sia gli elementi paesaggistici più peculiari che le situazioni critiche che richiedono interventi di ricomposizione e di recupero. E’ da queste analisi e dalle relative schede grafiche che sostanzialmente derivano le indicazioni di “vincoli” da rispettare, ma anche di progetti di recupero e di restauro urbanistico e ambientale da costruire.
Questa impostazione va salvata e va valorizzata, ne va diffusa e favorita la conoscenza (invero al momento quasi inesistente); certamente ne va nel contempo verificata e aggiornata la traduzione nelle indicazioni di dettaglio.
Va riaffermata la necessità di una regia sovracomunale. In questo senso si ritiene cha il Piano Ambientale non debba essere “cestinato” ma più opportunamente aggiornato e valorizzato in tutte quelle parti che disegnano uno sviluppo, anche economico, legato alle finalità previste dalla legge istitutiva.
Il Piano Ambientale, approvato definitivamente dalla Regione nel 1998, sarà  rivisitato dove necessario con l’esclusiva finalità di un normale aggiornamento dopo 13 anni di vita e dopo l’entrata in vigore di nuove normative (esempio L.R. 11/2004).
C’è anche la necessità di fissare tempi certi nell’iter di approvazione degli strumenti di programmazione. A questo proposito l’Ente dovrà farsi parte attiva per la realizzazione con gli altri Enti di accordi che prevedano il rispetto dei tempi preventivamente concordati. In questo senso il Comitato Esecutivo si impegna a realizzare un percorso con la Regione per addivenire entro sei mesi a procedure e a tempi certi a garanzia dei cittadini del nostro territorio.



Le regole

Queste sono secondo noi  le regole che stanno alla base del PA. Regole che ci auguriamo siano  da tutti condivise:

nelle zone a bosco non si costruisce;
nelle zone agricole si realizzano nuovi interventi  solo in funzione di chi effettivamente svolge attività agricola, considerando l’aspetto produttivo, ma anche quello legato alla sostenibilità del paesaggio  che del resto costituisce anche un “prodotto” di qualità in più da “vendere”, una opportunità anche economica;
i beni culturali, presenti in modo così diffuso sul territorio, vanno salvati col loro contesto;
le espansioni dei centri abitati vanno previste in funzione dello sviluppo naturale degli stessi, e non sulla base di una offerta di mercato di aree fabbricabili;
le nuove attività produttive non vanno disseminate sul territorio, ma concentrate in aree prevalentemente ai margini interni/esterni del Parco e che siano adeguatamente dotate delle infrastrutture e dei servizi necessari;
vanno gradualmente allontanate le attività incompatibili presenti ;
va contenuto l’incremento dell’uso dell’auto incentivando e favorendo , anche ai fini turistici, tutte le modalità di spostamento alternative (mezzi pubblici, bici, barca, cavallo, rete di sentieri …) e valorizzando la carta europea del turismo sostenibile di cui il Parco si dotando.



I progetti 

Il PA prevede tutta una serie  di indicazioni progettuali finalizzate alla promozione e alla  valorizzazione del territorio: le si trova  indicate al Titolo IV° intitolato: “norme per progetti” . Si tratta dei 10 “progetti tematici” (art. 34), dei 6 “progetti integrati” (art. 35) e dei 16 “progetti unitari” (art. 36). 
E' con questi progetti, che evidentemente anche questi andrebbero rivisitati e in parte aggiornati e arricchiti con altri,  che si potrebbero costruire le strategie per delle concrete politiche che prevedano efficaci, coordinate misure di valorizzazione di quei beni per i quali sono state introdotte regole di protezione.
Per due dei progetti tematici, i progetti relativi ai cementifici e alle antenne, la priorità è fissata dalla stessa legge istitutiva.

Per i cementifici  l’Ente si attiverà per realizzare accordi di programma con la Regione, con i soggetti pubblici competenti e con le parti sociali per il coordinamento delle azioni di contenimento dell’impatto ambientale e paesistico e per concertare, con le aziende stesse, strategie di adeguamento, ed eventuale riconversione e/o rilocalizzazione delle attività e degli impianti, ai sensi dell’arti. 19, comma 3 delle NTA del P.A..
 In ogni caso gli interventi eccedenti la manutenzione e l’adeguamento degli impianti e delle strutture e le ristrutturazioni interne, sono subordinati alla stipula di apposite convenzioni, con la partecipazione dell’Ente Parco e dei Comuni interessati, che definiscano in particolare: 
-a) le modalità e i tempi di prosecuzione dell’attività, con particolare riguardo per il traffico indotto 
-b) le modalità e i tempi delle eventuali dismissioni, nonché delle condizioni di riuso dei sedimi e dei fabbricati, da verificare nell’ambito degli strumenti urbanistici locali, secondo le indicazioni del P.A.
-c) i programmi di investimento, di riassorbimento occupazionale e di eventuale rilocalizzazione in aree esterne”.


Per le antenne si sta portando a compimento il Protocollo firmato con la Regione e il Comune di Baone per il risananamento ambientale del Monte Cero, procedendo alla razionalizzazione degli impianti esistenti, risolvendo una delle situazioni più degradate dei Colli Euganei abbattendo alla fine tutti i tralicci abusivi.
L’attuazione del Protocollo e dell’Accordo con il Comune è a buon punto. Si tratta di portare a compimento e concludere il valido percorso iniziato. 


Per quanto riguarda più specificamente i progetti di valorizzazione, particolare rilievo lo assumono il Progetto agricoltura e il Progetto Ville, che per vari aspetti possono intrecciarsi tra loro.
Il primo è già stato elaborato positivamente e va sostenuto. Si tratta ora, a nostro avviso, di favorire un maggior sviluppo dell'agricoltura biologica e di assicurare al settore agricolo  gli aiuti necessari cercando vari canali di finanziamento, ove previsti,  da provvedimenti della Comunità europea, dai fondi GAL, da normative regionali e statali.

Per quanto concerne il Progetto Ville si tratta di uno dei progetti di maggior interesse per quanto riguarda la valorizzazione culturale e turistica di un territorio come quello dei Colli per il quale ville e beni storico-culturali collegati rappresentano una realtà di straordinario rilievo.
Vi è anche l'opportunità di collegare fra loro le tante iniziative, sia pubbliche che private, che interessano molti di questi beni.
Tra queste spicca in modo particolare quella relativa alla conclusione dei restauri di villa dei Vescovi di Luvigliano e al suo conseguente inserimento nel prestigioso circuito dei beni del FAI. Un inserimento che comporterà un consistente, qualificato afflusso di visitatori. 
Un apporto qualificante a questa politica di valorizzazione il Parco potrà darlo con un Progetto Ville che  assicuri innanzitutto adeguata tutela dei beni e del loro contesto e contribuisca a dare uno sbocco positivo ai tanti singoli progetti in corso di attuazione sul territorio (coordinando le iniziative, contribuendo ad attirare contributi, sviluppando attività divulgative e promozionali ...), compatibilmente con le opportunità economiche esistenti e con il coinvolgimento della Regione Veneto.
Ne elenchiamo alcuni, ognuno dei quali avrebbe bisogno di adeguata illustrazione per precisarne situazione, problemi, prospettive:
Villa Contarini e centro storico di Vo' Vecchio;
Villa Draghi col suo parco di oltre 30 ettari;
Il colle della Rocca a Monselice;
La valorizzazione delle ville della collina estense col progetto del Parco letterario;
Villa Lando Correr a Lozzo.


Tutti progetti di grande valore, ognuno  con particolari, specifici problemi che sarebbe d'obbligo affrontare, concentrando sforzi e attenzione, per arrivare in tempi ragionevoli all'obiettivo della conclusione dei lavori e quindi alla effettiva fruibilità dei luoghi.

Tra gli altri progetti su cui  concentrare l'attenzione del Parco ci pare d'obbligo aggiungere almeno:
il monte Venda, che finalmente libero dalle servitù militari è in attesa di un progetto complessivo di riutilizzo che dovrebbe puntare almeno ad ampliare e a sistemare adeguatamente l'area attorno all'ex convento degli Olivetani;
Rocca Pendice, area diventata ormai di proprietà pubblica, e per la quale uno studio dell'Università, commissionato dallo stesso Parco, ha individuato “strategie e strumenti per la valorizzazione”.
la Valcalaona, un sito dove si presenta ormai indilazionabile il problema di intervenire sulla situazione attuale quantomai precaria per ritornare ad un utilizzo più consono con l'invidiabile posizione dell'insediamento e del suo contesto e con il prestigio da esso goduto fino a qualche decennio fa.

Infine un rilievo particolare lo assumono due progetti  : 

l'anello ciclabile attorno ai Colli. E’ un progetto che potrebbe diventare tra i più significativi del Parco, forse quello più “vendibile” perché in grado di evocare tutta una serie di forti messaggi: “abbraccia” l’intero complesso collinare, collega tra di loro pressoché tutti i siti di maggior prestigio storico-culturale (quelli citati come le ville, ma anche centri storici, musei, emergenze religiose…), si sviluppa  costantemente in diretto rapporto coi più bei paesaggi storico-naturalistici dell’area pedecollinare (i paesaggi delle grandi bonifiche veneziane del ‘500 …), può stimolare attività economiche di supporto e di servizio particolarmente qualificate e qualificanti (come la rete di diversificate strutture di ospitalità, di ristoro, …), dà risposta alla tendenza sempre più forte a cercare modalità di spostamento salutari, sportive e anche più “socializzanti”. 
Il “semianello delle vie d'acqua” da Padova a Vo' Vecchio. Richiama quasi tutti i precedenti motivi di interesse e ne aggiunge altri legati all'originalità del mezzo di spostamento e alla possibilità di conoscere “dal di dentro” le storiche vie d'acqua che circondano i Colli. Molte cose sono state fatte negli ultimi anni per favorire il ritorno alla navigabilità: restauro della conca di Battaglia, pulizia del fondo dei canali, approdi, “porti” … E molte sono le iniziative avviate a contorno della navigabilità: museo della navigazione fluviale, varie associazioni remiere, feste e manifestazioni... Anche qui si tratta di trovare regia e strategia per superare la frammentarietà degli interventi e dare al progetto una attuazione unitaria. 

I Cinghiali
Si deve affrontare il problema del definitivo eradicamento dei cinghiali dal Parco, attuando i protocolli esistenti ed implementandoli, ove necessario, per garantire l’abbattimento selettivo, anche con l’ausilio delle associazioni di categoria.





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