"La distruzione del paesaggio è per me un lutto terribile. Bisogna indignarsi e fermare lo scempio che vede ogni area verde rimasta come un’area da edificare". (Andrea Zanzotto)

sabato 18 febbraio 2012

cronachette della Battaglia

Buio fuori, m'illumino d'amici

Venerdì 17, dovrei forse aver paura? Non sono scaramantico, per fortuna ma una certa inquietudine mi coglie quando la via che sto percorrendo sprofonda nel buio: i Maya? Il mondo che sprofonda nel buio mi preoccupa poco ma quando tutto attorno a me si fa nero mi guardo attorno con una certa apprensione. Mi accorgo però che basta sollevare la testa per godere delle stelle. Quello che di solito è vietato, stasera è possibile. L'inquinamento luminoso, un'eccessiva presenza di lampioni accesi, impedisce la visione delle stelle. E allora me le godo, non durerà molto, il nostro piccolo comune farà la sua buona azione, per quanto? Uno spicciolo di minuti e poi tutto tornerà come prima ma questo poco tempo mi basta per individuare una tenue fiammella appoggiata a terra. Una stella caduta? Sarebbe troppo anche per un venerdì 17! La fiammella è una candela che quelli de LaVespa hanno appoggiato all'entrata laterale della casa del gemellaggio per indicare la strada. Mi avvio sicuro(in fondo in fondo il buio mi fa un po' di paura). Altre candele  m'illuminano la stradina e davanti all'entrata vera e propria vengo accolto da uno sfavillio di luci. Non pensavo proprio che la candele potessero illuminare tanto. Pensavo servissero solo per far pensare. Dalle finestre proviene una luce calda, instabile, ondeggiante. Entro e mi accoglie una sala calda e piena di voci. Nell'angolo c'è un ragazzo che suona la chitarra. L'appoggia e m'invita ad avvicinarmi, mi offre un bicchiere di sangria. C'è un sacco di gente, una per ogni candela, a occhio. Mi spoglio e cerco un posto. Sul tavolo ci sono delle salse e così tra chiacchiere e  antipasto il tempo corre veloce. Andando in bagno butto un occhio in cucina. C'è grande agitazione, al lavoro c'è la presidente e la vicepresidente, ecco il loro battesimo di fuoco o meglio di fornelli! Torno a posto e arrivano i piatti messicani. Io ho preso il piatto vegetariano e devo aspettare un po' di più ma, da come mangiano i carnivori, tutto dev'essere molto buono. Ne approfitto per parlare con i miei vicini. Le candele creano una strana atmosfera e nonostante le nostre intenzioni non riusciamo a essere catastrofisti. Eppure ne avremmo tutti i motivi. Locale: i rifiuti della C&C e la situazione economica del nostro paese(Battaglia). Globale: la fine del petrolio e  la situazione economica del nostro paese(Italia). Per fortuna arriva il mio piatto, perché ho una gran fame. Riso, fagioli neri, mezza patata con salsa e buccia(che crea una gran discussione) e una specie di piadina da avvolgere attorno a un miscuglio di verdure piuttosto invitante. Qualcuno mi dice di riusare le salse degli antipasti e io lo faccio subito. E' tutto molto gustoso e il fatto di dover portare le posate da casa rende la cosa familiare. Il solito vespino mi parla dei suoi progetti di cambiare vita. Un altro gruppetto parla del parco colli. C'è chi sta organizzando un cortometraggio per non so quale concorso  e vuole raccontare la sceneggiatura. C'è chi spiega tutto sul consumo energetico. Sorseggio la mia birra e mi godo tutto quel ronzare d'idee. Sembra di stare in un alveare. In un altro tavolo si parla della neve che ha rivoluzionato mezza Italia. Eccola la rivoluzione climatica. Si ride si scherza e le candele illuminano i volti dal basso. E' una luce diversa, uno sguardo nuovo.  Durerà una sera, poco, abbastanza? Vedremo. In fondo è solo una cena. Che c'è di nuovo, di diverso in una cena? Arrivano le torte, ricominciano a suonare le chitarre. Elisa e Angela sembrano soddisfatte ma a loro tocca di continuare a lavorare. Massimo e Stefano servono ai tavoli, c'è ancora il caffè e la tequila. Damiano suona più forte. Ora riconosco i volti e i nomi. C'è Roberto che vuole iscriversi a LaVespa, vuole partecipare. Forse non è qualcosa, ma è qualcuno, di nuovo. La festa, rallenta finisce, il cibo era buono, la luce fioca e calda. Chi se ne va(soddisfatto) saluta e lascia un sorriso che illumina quanto le candele. Alberto, Katia, Mara, Sandra, Lorenza, Angela, Paola, Claudio, Roberto... vanno via. Mi fermo a pulire con Damiano, Patrizia, Angela, Massimo, Marco e Marco, Stefano, Elisa, Fabio, Filippo... Arrivano Dante e Francesca(che vale doppio) e si trovano dei resti per loro. Francesca ha organizzato la cena con Elisa e Angela e si gode il resoconto della serata. Le candele si spengono e s'accende la luce. E' uno shock! Si torna alla realtà, la cena è finita. Prendo un po' di fette di torta, ho persino scovato l'ultima fetta di quella alla zucca e cannella che ha avuto un enorme successo. Me ne torno a casa. E' tardi, i lampioni illuminano la via. Alzo gli occhi ma non riesco a vedere le stelle.

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