"La distruzione del paesaggio è per me un lutto terribile. Bisogna indignarsi e fermare lo scempio che vede ogni area verde rimasta come un’area da edificare". (Andrea Zanzotto)

mercoledì 11 aprile 2012

riceviamo e cementiamo

Cemento che ride

Villa Ascierto, un abuso occultato?

Chi dalla località Turri si dirige verso il monte Ceva si imbatte sulla sinistra in una nuova costruzione dalla grande facciata bianca, la cui architettura mal si concilia con il dolce ambiente collinare. Non è un caso isolato, ma i precedenti sono quasi esclusivamente antecedenti alla istituzione del Parco dei Colli Euganei.
Ora ci si chiede come mai è stato possibile rilasciare l’autorizzazione per un intervento che ha portato alla demolizione di un rustico di poco più di 300 metri cubi ed alla costruzione di un nuovo edificio di oltre 800, del tutto avulso dalla tipologia edilizia tipica dei colli, nel momento in cui il 5 comma dell’art. 44 della legge regionale 11 del 2004, come modificata dalla LR 04/2008, prevede che nella zona agricola sono consentiti gli ampliamenti di case di abitazione“purché eseguiti nel rispetto integrale della tipologia originaria”.
Se vi fossero dubbi sui limiti degli interventi in zona agricola, basta leggere la circolare esplicativa della citata LR 04/2008 laddove precisa che deve essere garantito “il mantenimento delle forme tradizionali locali dell'edilizia rurale” e, più avanti, che “possono essere consentiti interventi che rispettino in ogni caso le caratteristiche tipologiche della edificazione rurale e del contesto insediativo in cui tali edifici si inseriscono, componendosi armonicamente con l'edificio esistente”.
Queste condizioni non sono state assolutamente rispettate nel progetto di ampliamento, presentato in variante di una precedente autorizzazione di ricostruzione dell’edificio preesistente. Ciò nonostante il comune di Montegrotto, con l’incredibile parere favorevole dell’Ente Parco Colli, ha autorizzato l’intervento. Alle associazioni ambientaliste Italia Nostra, Legambiente e WWF non è rimasto altro che ricorrere alla Provincia, a cui compete la verifica della legittimità dei permessi di costruire rilasciati dai comuni.
A quasi un anno dalla presentazione dell’esposto, siamo ancora nelle nebbie.
Il 7 novembre dello scorso anno è apparso un vistoso articolo sul Mattino dal titolo “Ascierto può finire la villa, per la Provincia è tutto ok”. Nel testo si faceva esplicito riferimento al “provvedimento firmato dal responsabile del settore urbanistica Luigi Maria Rizzolo e dall'assessore Mirko Patron”.
Non avendo da parte nostra alcun riscontro su questo provvedimento, il 18.11 abbiamo chiesto informazioni alla Provincia. Proprio dal sig. Rizzolo abbiamo ricevuto ai primi di dicembre una risposta del tutto evasiva su altri aspetti relativi all'iter dell'esposto. Pazientemente il 19.12 abbiamo rinnovato la richiesta specificando ancor più chiaramente l'oggetto della richiesta stessa.
Qualche giorno fa la risposta: non ci è dovuta, si dice, nessuna informazione, se non a iter concluso. Nessun cenno, neanche stavolta, al fatto che "forse" qualcuno il documento lo avesse già avuto. O forse è stato avvisato dell'esito tanto da poterne dare notizia a mezzo stampa? E' normale, ci chiediamo a questo punto, che la "casta" abbia qualche canale privilegiato? Può almeno indicarcelo, l'onorevole, quale è questo canale?


Italia Nostra, Legambiente Padova, WWF, Comitato Difesa Colli Euganei

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