Ecco di seguito la lettera che il Consorzio di Bonifica Adige-Euganeo ha indirizzato a:
PRESIDENTE REGIONE VENETO, ASSESSORE ALL'AMBIENTE REGIONE VENETO, AI SINDACI DI PERNUMIA, BATTAGLIA TERME, DUE CARRARE, AL PRESIDENTE DEL BACINO PADOVASUD, ALL'UFFICIO GENIO CIVILE PADOVA, ALL'AUTORITA' DI BACINO E AI FIRMATARI DELL'APPELLO.
OGGETTO: comuni di Battaglia Terme, Due Carrare, C&C
Con la presente, in riferimento alla lettera pervenutaci il 27/06/2016, manifestiamo la nostra disponibilità ad ogni utile collaborazione per la messa in sicurezza idraulica del sito C&C, anche per la presenza di acque nella rete minore consortile inadeguata al deflusso di piogge in occasione di eventi meteorici intensi.
Distinti Saluti
Il presidente
ZANATO MICHELE
Penso globalmente e agisco localmente. Blog informativo del gruppo La Vespa! [www.lavespa.org]
"La distruzione del paesaggio è per me un lutto terribile. Bisogna indignarsi e fermare lo scempio che vede ogni area verde rimasta come un’area da edificare". (Andrea Zanzotto)
lunedì 29 agosto 2016
mercoledì 17 agosto 2016
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA AREA C&C
CONSIGLIO
REGIONALE DEL VENETO
DECIMA
LEGISLATURA
P03Me01
ed2 del 7 lug 2015
INTERROGAZIONE A
RISPOSTA IMMEDIATA
AREA C&C DI PERNUMIA: UNA “BOMBA
AMBIENTALE” CHE STA METTENDO SEMPE PIÙA RISCHIO LA SALUTE
PUBBLICA
Presentata il 19 luglio 2016 dai
consiglieri Zanoni, Ruzzante, Sinigaglia.
Premesso
che:
-
il 27 giugno 2016 il Comitato SOS C&C, l’associazione La
Vespa, il Comitato difesa Colli Euganei, il Comitato popolare
“Lasciateci respirare”, l’associazione il Colibrì-tutti i
colori del mondo, Italia Nostra e Legambiente di Padova hanno
inviato al Presidente della Regione del Veneto, all’Assessore
regionale all’Ambiente, ai Sindaci dei Comuni di Pernumia,
Battaglia Terme e Due Carrare, al Presidente del Bacino Padova Sud,
al Presidente del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo e all’Ufficio
del Genio Civile di Padova la seguente lettera: “I
cittadini dei comuni di Pernumia, Battaglia Terme e Due Carrare
convivono dal 2005 con un grave rischio sanitario e ambientale,
costituito dalla ex C&C, altrimenti nota come "la fabbrica
dei veleni". È un fatiscente edificio al centro di una nota e
abnorme vicenda di traffico di rifiuti tossici, avvenuta ai piedi del
Parco dei Colli Euganei, vicino alle rinomate stazioni termali di
Battaglia Terme, Montegrotto Terme e Abano Terme. La storia è
risaputa, e ha lasciato in eredità al territorio 50.000 tonnellate
di rifiuti speciali pericolosi all'interno di capannoni fatiscenti,
nelle immediate vicinanze di centri abitati, campagne produttive e di
un corso d'acqua che porta le sue acque a ridosso della Laguna di
Venezia. Ed è proprio questo corso d'acqua, il Vigenzone,
vicinissimo alla C&C che preoccupa i cittadini in quanto li ha
tenuti col fiato sospeso più volte. ll 25 dicembre 2010 le acque
hanno raggiunto un livello estremamente preoccupante tanto da
allarmare le amministrazioni dei tre comuni confinanti con la ex C&C
(Pernumia Battaglia T. Due Carrare) e la Protezione Civile in quanto
l'acqua non defluiva verso il mare per cui è stata lanciata
l'allerta esondazione. Il 16 marzo 2011 si è ripetuto il rischio
esondazione. Il 4 febbraio la situazione si è presentata in modo
ancor più allarmante, mancavano pochi centimetri per esondare
all'altezza della ex C&C. Bacino PD3 immediatamente aveva
provveduto a mettere delle paratie per impedire all'acqua di arrivare
all'ingresso dei capannoni e quindi di allagarli. La preoccupazione
di Bacino PD 3 è stata tale che ha inviato un fax urgente
all'ufficio del Genio Civile di Padova per essere tempestivamente
informato su eventuali peggioramenti della situazione (si allega il
fax urgente). Lungo l'argine si sono aperti pure numerosi fontanazzi.
Se le acque fossero fuoriuscite verso la fabbrica, avrebbero diffuso
i fanghi nelle campagne circostanti, causando un immane disastro
ambientale con gravissime conseguenze sulla salute pubblica e
sull'economia agricola della zona. Considerato che l'area occupata
dai capannoni della ex C&C e le aree limitrofe sono considerate
ad elevato pericolo idraulico chiediamo alle amministrazioni
pubbliche e agli enti destinatari di questa lettera di attivarsi con
grande sollecitudine affinché la zona del sito sia inserita nelle
"zone di attenzione" ai sensi dell'art. 6 lettera d) del
PAI. Questo è un passo fondamentale per attingere ai fondi stanziati
dal Ministero dell'Ambiente per la prevenzione del rischio
idrogeologico (…);
-
quanto sopradescritto evidenzia come nell’area dell’ex C&C
di Pernumia permanga una situazione di grave criticità ambientale.
Tenuto
conto che:
-
la legislazione attualmente vigente prevede che il
Ministero dell’Ambiente attivi le procedure per il finanziamento di
interventi di bonifica dei siti di interesse nazionale e non di
quelli di interesse regionale;
- le risorse
regionali finora stanziate per la bonifica dell’area dell’ex C&C
di Pernumia sono state destinate essenzialmente all’esecuzione del
piano della caratterizzazione e agli interventi di messa in sicurezza
di emergenza. Alcuni mesi fa sono state rimosse dall’area circa
2727 tonnellate di rifiuti tossico nocivi ma nei capannoni ne
giacciono ancora circa 49 mila;
-
per la rimozione dei rifiuti e la bonifica completa del sito
servono ulteriori risorse regionali nonché quelle eventualmente
reperibili attraverso i fondi europei assegnati al Veneto;
-
questa situazione deve essere risolta rapidamente e in modo
definitivo per evitare un possibile disastro ambientale e per
salvaguardare la salute della popolazione locale.
Tutto
ciò premesso
i
sottoscritti consiglieri interrogano la Giunta regionale per sapere
come
intende intervenire in merito alla perdurante grave situazione
ambientale dell’area dell’ex C&C di Pernumia, tenendo conto
anche delle preoccupazioni e osservazioni espresse dai Comitati dei
cittadini e dalle Associazioni ambientaliste locali.
venerdì 12 agosto 2016
ULTIMO APPELLO C&C
ANCORA RISCHIO ALLUVIONI PER LA EX C&C
È passato un
anno dall’asporto delle 2.772 tonnellate di rifiuti dalla ex C&C
di Pernumia. Altre 49 mila tonnellate, il 90%, rimangono saldamente
dentro quei capannoni che non possono far altro che deteriorarsi
sempre più. A dispetto di quanto assicurato dalle autorità
italiane alla Commissione Petizioni europea, cui i cittadini si erano
rivolti, l’asporto rifiuti è tutt’altro che “in corso”, la
situazione è tutt’altro che “sotto controllo”, come si era
prodigata ad affermare l’onorevole Elisabetta Gardini a Bruxelles
il 23 giugno 2016 nel velleitario tentativo di affossare la petizione
popolare. È ora di capire che la situazione è sotto controllo solo
fino alla prossima emergenza alluvione/tromba d’aria, tanto per
citare i fenomeni di rischio più frequenti. Ma se la politica
interviene tempestivamente solo nelle emergenze, i cittadini che
convivono quotidianamente con il rischio non dimenticano, e non si
rassegnano a considerare la fabbrica dei veleni una “situazione
sotto controllo”. E di questo ha preso atto anche la Commissione
Europea che mantiene tutt’ora aperta la petizione, non vedendo
all’orizzonte nessuna conclusione della vicenda.
In una lettera appena inviata alla
Regione, ai tre Comuni di Pernumia, Battaglia Terme e Due Carrare, al
Genio Civile, al Consorzio di Bonifica competente e al Bacino
PadovaSud, viene chiesto di attivare strumenti normativi per
attingere a fondi stanziati dal Ministero per l’Ambiente per la
prevenzione del rischio idrogeologico. In particolare si chiede che
l’area occupata dai capannoni della ex C&C e le aree limitrofe
siano inserite nelle “zone di attenzione” ai sensi dell’art. 6
lettera d) del PAI (Piano per l’Assetto Idrogeologico). Firmatari
del documento non sono soltanto il Comitato SOS C&C e
l’Associazione LaVespa, che da anni si battono per il problema
specifico della fabbrica dei veleni, ma anche una serie di
Associazioni attente alla salvaguardia del territorio di livello
locale e nazionale, come Legambiente, Italia Nostra, Comitato Difesa
Colli Euganei, Comitato Lasciateci Respirare e Il Colibrì, a
garanzia e testimonianza che questo è un problema che va ben al di
là dei confini comunali.
Se un’alluvione travolgesse i
capannoni già fatiscenti della ex C&C, le
49 mila tonnellate di rifiuti verrebbero dapprima “spalmati”
nella campagna circostante, e successivamente, con il ritiro delle
acque, i veleni verrebbero trascinati a ridosso della laguna di
Venezia, seguendo il naturale corso dei fiumi. Scenario improbabile?
Non proprio. Si sa che i cambiamenti climatici in atto aumentano
l’evaporazione dei suoli e dei mari, le zone aride diventano sempre
più aride, le zone piovose diventano sempre più piovose e il Veneto
è una zona piovosa. Negli ultimi sei anni i tre comuni coinvolti
hanno subito alluvioni a più riprese, il più penalizzato è stato
Battaglia Terme, ma l’ultimo episodio, di giugno 2016, ha
riguardato proprio Pernumia. E il canale Vigenzone, che sfiora la ex
C&C, è stato più volte in stato di allerta per rischio
esondazione. Questo è avvenuto il 25 dicembre 2010, poi il 16 marzo
2011.
Il 4 febbraio 2014 poi la situazione si
è presentata in modo estremamente
allarmante, in quanto mancavano pochi centimetri alla tracimazione.
Questo ha indotto Bacino PadovaTre a inviare un fax urgente al Genio
Civile di Padova per informarlo di avere provveduto a porre delle
paratie onde evitare che l’aumento del livello idrico potesse
arrivare all’ingresso dei capannoni e di conseguenza allagare gli
spazi interni e i rifiuti, e per chiedere di essere informato
tempestivamente su eventuali peggioramenti del deflusso del Canale
Battaglia. Tutto questo non basta a far considerare l’area
degna di particolare attenzione per quanto riguarda il rischio
idrogeologico?
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