"La distruzione del paesaggio è per me un lutto terribile. Bisogna indignarsi e fermare lo scempio che vede ogni area verde rimasta come un’area da edificare". (Andrea Zanzotto)

mercoledì 17 agosto 2016

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA AREA C&C


CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO

DECIMA LEGISLATURA
P03Me01 ed2 del 7 lug 2015

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA 

AREA C&C DI PERNUMIA: UNA “BOMBA AMBIENTALE” CHE STA METTENDO SEMPE PIÙA RISCHIO LA SALUTE PUBBLICA

Presentata il 19 luglio 2016 dai consiglieri Zanoni, Ruzzante, Sinigaglia.

Premesso che:
- il 27 giugno 2016 il Comitato SOS C&C, l’associazione La Vespa, il Comitato difesa Colli Euganei, il Comitato popolare “Lasciateci respirare”, l’associazione il Colibrì-tutti i colori del mondo, Italia Nostra e Legambiente di Padova hanno inviato al Presidente della Regione del Veneto, all’Assessore regionale all’Ambiente, ai Sindaci dei Comuni di Pernumia, Battaglia Terme e Due Carrare, al Presidente del Bacino Padova Sud, al Presidente del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo e all’Ufficio del Genio Civile di Padova la seguente lettera: “I cittadini dei comuni di Pernumia, Battaglia Terme e Due Carrare convivono dal 2005 con un grave rischio sanitario e ambientale, costituito dalla ex C&C, altrimenti nota come "la fabbrica dei veleni". È un fatiscente edificio al centro di una nota e abnorme vicenda di traffico di rifiuti tossici, avvenuta ai piedi del Parco dei Colli Euganei, vicino alle rinomate stazioni termali di Battaglia Terme, Montegrotto Terme e Abano Terme. La storia è risaputa, e ha lasciato in eredità al territorio 50.000 tonnellate di rifiuti speciali pericolosi all'interno di capannoni fatiscenti, nelle immediate vicinanze di centri abitati, campagne produttive e di un corso d'acqua che porta le sue acque a ridosso della Laguna di Venezia. Ed è proprio questo corso d'acqua, il Vigenzone, vicinissimo alla C&C che preoccupa i cittadini in quanto li ha tenuti col fiato sospeso più volte. ll 25 dicembre 2010 le acque hanno raggiunto un livello estremamente preoccupante tanto da allarmare le amministrazioni dei tre comuni confinanti con la ex C&C (Pernumia Battaglia T. Due Carrare) e la Protezione Civile in quanto l'acqua non defluiva verso il mare per cui è stata lanciata l'allerta esondazione. Il 16 marzo 2011 si è ripetuto il rischio esondazione. Il 4 febbraio la situazione si è presentata in modo ancor più allarmante, mancavano pochi centimetri per esondare all'altezza della ex C&C. Bacino PD3 immediatamente aveva provveduto a mettere delle paratie per impedire all'acqua di arrivare all'ingresso dei capannoni e quindi di allagarli. La preoccupazione di Bacino PD 3 è stata tale che ha inviato un fax urgente all'ufficio del Genio Civile di Padova per essere tempestivamente informato su eventuali peggioramenti della situazione (si allega il fax urgente). Lungo l'argine si sono aperti pure numerosi fontanazzi. Se le acque fossero fuoriuscite verso la fabbrica, avrebbero diffuso i fanghi nelle campagne circostanti, causando un immane disastro ambientale con gravissime conseguenze sulla salute pubblica e sull'economia agricola della zona. Considerato che l'area occupata dai capannoni della ex C&C e le aree limitrofe sono considerate ad elevato pericolo idraulico chiediamo alle amministrazioni pubbliche e agli enti destinatari di questa lettera di attivarsi con grande sollecitudine affinché la zona del sito sia inserita nelle "zone di attenzione" ai sensi dell'art. 6 lettera d) del PAI. Questo è un passo fondamentale per attingere ai fondi stanziati dal Ministero dell'Ambiente per la prevenzione del rischio idrogeologico (…);
- quanto sopradescritto evidenzia come nell’area dell’ex C&C di Pernumia permanga una situazione di grave criticità ambientale.

Tenuto conto che:
- la legislazione attualmente vigente prevede che il Ministero dell’Ambiente attivi le procedure per il finanziamento di interventi di bonifica dei siti di interesse nazionale e non di quelli di interesse regionale;
- le risorse regionali finora stanziate per la bonifica dell’area dell’ex C&C di Pernumia sono state destinate essenzialmente all’esecuzione del piano della caratterizzazione e agli interventi di messa in sicurezza di emergenza. Alcuni mesi fa sono state rimosse dall’area circa 2727 tonnellate di rifiuti tossico nocivi ma nei capannoni ne giacciono ancora circa 49 mila;
- per la rimozione dei rifiuti e la bonifica completa del sito servono ulteriori risorse regionali nonché quelle eventualmente reperibili attraverso i fondi europei assegnati al Veneto;
- questa situazione deve essere risolta rapidamente e in modo definitivo per evitare un possibile disastro ambientale e per salvaguardare la salute della popolazione locale.

Tutto ciò premesso

i sottoscritti consiglieri interrogano la Giunta regionale per sapere

come intende intervenire in merito alla perdurante grave situazione ambientale dell’area dell’ex C&C di Pernumia, tenendo conto anche delle preoccupazioni e osservazioni espresse dai Comitati dei cittadini e dalle Associazioni ambientaliste locali.

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