CONSIGLIO
REGIONALE DEL VENETO
DECIMA
LEGISLATURA
P03Me01
ed2 del 7 lug 2015
INTERROGAZIONE A
RISPOSTA IMMEDIATA
AREA C&C DI PERNUMIA: UNA “BOMBA
AMBIENTALE” CHE STA METTENDO SEMPE PIÙA RISCHIO LA SALUTE
PUBBLICA
Presentata il 19 luglio 2016 dai
consiglieri Zanoni, Ruzzante, Sinigaglia.
Premesso
che:
-
il 27 giugno 2016 il Comitato SOS C&C, l’associazione La
Vespa, il Comitato difesa Colli Euganei, il Comitato popolare
“Lasciateci respirare”, l’associazione il Colibrì-tutti i
colori del mondo, Italia Nostra e Legambiente di Padova hanno
inviato al Presidente della Regione del Veneto, all’Assessore
regionale all’Ambiente, ai Sindaci dei Comuni di Pernumia,
Battaglia Terme e Due Carrare, al Presidente del Bacino Padova Sud,
al Presidente del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo e all’Ufficio
del Genio Civile di Padova la seguente lettera: “I
cittadini dei comuni di Pernumia, Battaglia Terme e Due Carrare
convivono dal 2005 con un grave rischio sanitario e ambientale,
costituito dalla ex C&C, altrimenti nota come "la fabbrica
dei veleni". È un fatiscente edificio al centro di una nota e
abnorme vicenda di traffico di rifiuti tossici, avvenuta ai piedi del
Parco dei Colli Euganei, vicino alle rinomate stazioni termali di
Battaglia Terme, Montegrotto Terme e Abano Terme. La storia è
risaputa, e ha lasciato in eredità al territorio 50.000 tonnellate
di rifiuti speciali pericolosi all'interno di capannoni fatiscenti,
nelle immediate vicinanze di centri abitati, campagne produttive e di
un corso d'acqua che porta le sue acque a ridosso della Laguna di
Venezia. Ed è proprio questo corso d'acqua, il Vigenzone,
vicinissimo alla C&C che preoccupa i cittadini in quanto li ha
tenuti col fiato sospeso più volte. ll 25 dicembre 2010 le acque
hanno raggiunto un livello estremamente preoccupante tanto da
allarmare le amministrazioni dei tre comuni confinanti con la ex C&C
(Pernumia Battaglia T. Due Carrare) e la Protezione Civile in quanto
l'acqua non defluiva verso il mare per cui è stata lanciata
l'allerta esondazione. Il 16 marzo 2011 si è ripetuto il rischio
esondazione. Il 4 febbraio la situazione si è presentata in modo
ancor più allarmante, mancavano pochi centimetri per esondare
all'altezza della ex C&C. Bacino PD3 immediatamente aveva
provveduto a mettere delle paratie per impedire all'acqua di arrivare
all'ingresso dei capannoni e quindi di allagarli. La preoccupazione
di Bacino PD 3 è stata tale che ha inviato un fax urgente
all'ufficio del Genio Civile di Padova per essere tempestivamente
informato su eventuali peggioramenti della situazione (si allega il
fax urgente). Lungo l'argine si sono aperti pure numerosi fontanazzi.
Se le acque fossero fuoriuscite verso la fabbrica, avrebbero diffuso
i fanghi nelle campagne circostanti, causando un immane disastro
ambientale con gravissime conseguenze sulla salute pubblica e
sull'economia agricola della zona. Considerato che l'area occupata
dai capannoni della ex C&C e le aree limitrofe sono considerate
ad elevato pericolo idraulico chiediamo alle amministrazioni
pubbliche e agli enti destinatari di questa lettera di attivarsi con
grande sollecitudine affinché la zona del sito sia inserita nelle
"zone di attenzione" ai sensi dell'art. 6 lettera d) del
PAI. Questo è un passo fondamentale per attingere ai fondi stanziati
dal Ministero dell'Ambiente per la prevenzione del rischio
idrogeologico (…);
-
quanto sopradescritto evidenzia come nell’area dell’ex C&C
di Pernumia permanga una situazione di grave criticità ambientale.
Tenuto
conto che:
-
la legislazione attualmente vigente prevede che il
Ministero dell’Ambiente attivi le procedure per il finanziamento di
interventi di bonifica dei siti di interesse nazionale e non di
quelli di interesse regionale;
- le risorse
regionali finora stanziate per la bonifica dell’area dell’ex C&C
di Pernumia sono state destinate essenzialmente all’esecuzione del
piano della caratterizzazione e agli interventi di messa in sicurezza
di emergenza. Alcuni mesi fa sono state rimosse dall’area circa
2727 tonnellate di rifiuti tossico nocivi ma nei capannoni ne
giacciono ancora circa 49 mila;
-
per la rimozione dei rifiuti e la bonifica completa del sito
servono ulteriori risorse regionali nonché quelle eventualmente
reperibili attraverso i fondi europei assegnati al Veneto;
-
questa situazione deve essere risolta rapidamente e in modo
definitivo per evitare un possibile disastro ambientale e per
salvaguardare la salute della popolazione locale.
Tutto
ciò premesso
i
sottoscritti consiglieri interrogano la Giunta regionale per sapere
come
intende intervenire in merito alla perdurante grave situazione
ambientale dell’area dell’ex C&C di Pernumia, tenendo conto
anche delle preoccupazioni e osservazioni espresse dai Comitati dei
cittadini e dalle Associazioni ambientaliste locali.
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