COMITATO
SOS C&C – ASSOCIAZIONE LaVespa
La
petizione presentata dai cittadini nel 2013 riguardante la ex C&C
di Pernumia (PD), la cosiddetta “fabbrica dei veleni”, è stata
ridiscussa lo scorso lunedì a Bruxelles, in Commissione Petizioni,
con esito positivo, dal momento che la Commissione stessa ha
riconosciuto la necessità di mantenere aperto il procedimento e di
fare altre indagini presso le autorità italiane (Regione Veneto e
Comune di Pernumia).
I
rappresentanti dell’Associazione LaVespa e del Comitato SOS C&C
con una presentazione convincente hanno esposto i motivi per i quali
il problema del sito di Pernumia merita nuovi approfondimenti, non
solo per cercare altri fondi, ma perfino per smuovere i
finanziamenti, peraltro non risolutivi, ancora fermi nelle casse
regionali da diversi anni. Per cominciare, i 200.000 euro dati nel
2009 per l’analisi dell’area esterna che non sono ancora stati
utilizzati, dopo ben 7 anni. Erano finalizzati a verificare
la contaminazione del suolo e delle falde, dal momento che 3.500
tonnellate di rifiuti erano stati riversati sul terreno e lì sono
rimasti per oltre 5 anni. Anche il progetto tecnico è già pronto e
approvato, ma non si procede. Si ha forse paura di quello che si
dovrebbe fare se la falda risultasse inquinata?
Il
secondo finanziamento è del 2011: altri 500.000 euro per la messa in
sicurezza e il parziale asporto di rifiuti. Praticamente con un bando
del 2015 sono state asportate 2.700 tonnellate, pari al 4% delle
52.000 totali, utilizzando 250.000 euro.
Ma
vi sono soprattutto il milione e mezzo di euro che la Regione Veneto
ha stanziato nel 2014 per la rimozione dei rifiuti. Ebbene, questi
soldi non sono stati inseriti nel bando di gara del 2015 sopra citato
anche se erano già disponibili. Perché?
Intanto
la situazione del sito è ancora grave, addirittura ignoti alcuni
mesi fa hanno rotto i lucchetti e scaricato nel cortile altri rifiuti
(di che natura?) avvolti alla bell’e meglio nei sacchi. Restano
sempre i rischi legati alla vetustà degli edifici e ai fenomeni come
trombe d’aria e alluvioni che gli anni scorsi hanno sfiorato in
modo preoccupante il sito e per il futuro non si possono né
prevedere né contenere.
La
funzionaria della Commissione europea che ha coordinato l’inchiesta
ha ringraziato i cittadini per queste nuove informazioni, che gettano
una nuova luce sulla vicenda. Tra gli eurodeputati italiani erano
presenti solo Eleonora Evi e Marco Zullo (M5S), che hanno fatto due
precise richieste: di coinvolgere anche la Commissione Ambiente e
Sicurezza Alimentare (ENVI) nella vicenda e di inviare le prossime
lettere non più solo alla Regione Veneto, ma anche al Sindaco di
Pernumia. Infatti, da una richiesta di accesso agli atti avanzata dal
consigliere regionale Andrea Zanoni (PD) lo scorso luglio riguardante
il milione e mezzo, risulta che il Comune di Pernumia non ha ancora
avanzato nessuna richiesta di utilizzo di quei fondi. Il sindaco
peraltro, forse in previsione del nostro appuntamento a Bruxelles,
alcune settimane fa aveva annunciato un nuovo bando di gara, ma non
c’è ancora niente di formale e di certo.
Il
mantenimento della petizione aperta è un grande successo che
permette ai cittadini di essere aiutati da un organo così importante
nell’azione di sprone alle istituzioni italiane.
Turatto
Loredana – Associazione LaVespa – info@lavespa.org - 3400621940 – www.lavespa.org
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