Lunedì 28 novembre, a Bruxelles,
i rappresentanti del comitato SOS C&C e LaVespa (accompagnati dall’eurodeputata Eleonora EVI (M5S) esporranno
davanti alla Commissione Petizioni i motivi per i quali la petizione
sulla vicenda della ex C&C di Pernumia (PD) inoltrata tre anni fa deve
restare aperta
L'Audizione sarà visibile alle ore 16.30 di lunedì 28 novembre sul seguente link
Sarà proiettato inoltre in diretta presso la Biblioteca di Due Carrare alle ore 16.30
La Regione Veneto infatti, nello
scambio documentale intercorso con la Commissione, comunicava di avere messo in
atto o avviato provvedimenti per la risoluzione del problema della ex C&C, quali
stanziamenti di denaro, interventi di messa in sicurezza, analisi, tanto da
indurre la Commissione Petizioni a chiedere la chiusura del procedimento in
quanto “le autorità italiane competenti stanno adottando misure appropriate per
assicurare la pulizia del sito” (maggio 2016).
Ma poiché invece la situazione
della cosiddetta fabbrica dei veleni di Pernumia non è affatto mutata né
tantomeno risolta, su quanto dichiarato dalle autorità italiane (Regione Veneto
e Comune di Pernumia) i cittadini daranno delle opportune precisazioni. Non
bastano infatti degli atti formali a risolvere il problema, e in questa vicenda
molte intenzioni programmatiche sono ancora allo stato di intenzioni programmatiche
e importanti stanziamenti di fondi, peraltro non risolutivi, sono ancora fermi
nelle casse regionali da diversi anni.
Per cominciare, lo stanziamento di
200.000 euro della Regione per l’analisi dell’area esterna non è ancora stato utilizzato,
dopo ben 7 anni. Era finalizzato a verificare
la contaminazione del suolo e delle falde dal momento che 3.500 tonnellate di
rifiuti erano stati riversati sul terreno e lì sono rimasti per 5 anni. I
passaggi normativi sono stati fatti, ma il Sindaco di Pernumia ha dichiarato
che non farà eseguire le analisi prima della completa rimozione dei rifiuti che
sono dentro ai capannoni. Per come stanno procedendo le cose, tra quanti anni i
cittadini sapranno se le falde idriche sono contaminate?
Il secondo finanziamento è del
2011: altri 500.000 euro per la messa in sicurezza e il parziale asporto di
rifiuti. Praticamente con un bando del 2015 sono state asportate 2.700
tonnellate, pari al 4% delle 52.000 totali, utilizzando 250.000 euro.
Ma
il caso più clamoroso riguarda 1.500.000 euro che la Regione Veneto ha
stanziato nel 2014 per la rimozione dei
rifiuti. Ebbene, il bando di gara del 2015 sopra citato ha riguardato solo
250.000 euro residui del finanziamento del 2011, anche se il milione e mezzo
era già disponibile alla data del bando. A tutt’oggi, dopo due anni, anche
questo finanziamento non è ancora stato speso. Il Comune ha solo annunciato che
lo utilizzerà, ma i tempi sono ancora tutti da definire.
Intanto la situazione del sito è sempre
molto precaria, addirittura, terminati i lavori, l’area è stata abbandonata e
ignoti hanno scaricato altri rifiuti all’interno. Dentro vi sono ancora 50.000
tonnellate di rifiuti mentre rimangono i rischi legati all’età degli edifici e a
trombe d’aria e alluvioni, sempre più frequenti.
I cittadini si chiedono: se le
autorità italiane, a petizione aperta, stanno affrontando il problema con i
ritardi che abbiamo visto, cosa succederebbe se la petizione venisse chiusa? La
situazione potrebbe solo peggiorare. Evidentemente sono necessarie ulteriori
inchieste da parte della Commissione europea, non solo per accelerare la
ricerca di fondi, ma perfino per utilizzare quelli già disponibili.
Cari amici di "La Vespa",io mi sono intestardito su alcuni dati riferiti alla C&C. Da anni sono ripetute due cifre che impressionano quelli come me: 52mila tonn. i materiali depositati e 12- 13 milioni di euro preventivati per la bonifica. PD-SUD, a questa stessa domanda, mi ha risposto che la prima non ha paternità; della seconda è conseguenza della prima. Fatti dei conti con cifre note a tutti, dopo il trasporto in discarica delle 2770 tonn. dell'anno scorso a 83€/tonn.,le 52mila sarebbero portate in discarica con 4,3 milioni di euro. Eseguendo un conteggio del materiale in quei capannoni, calcolando l'area su cui è depositato (11000mq)ne risulterebbe la metà, cioè 26mila tonn., per portarlo in discarica a 83€/tonn. occorrerebbero 2,15 milioni.Per cortesia ditemi dove sono sbagliati i miei calcoli. Sono diciotto mesi che il milione e mezzo, si dice, sia a disposizione in Regione, per dare un colpo definitivo, ha detto la on. Rostellato,a pulire quel sito privato. Cari amici, stiamo parlando da dieci anni per sanare un sito privato insozzato da privati. Noi andiamo a Bruxelles, perché nessuno parla mai di andare a Padova? O non ci vediamo, o non vogliamo vedere o peggio vediamo solo quello che ci dicono di guardare. Ciao a tutti. Silvio.
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